Concessioni balneari: presidio di sicurezza per i bagnanti e decoro delle spiagge

Nel riunione del 17 luglio 2023 il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto legislativo inerente la mappatura di tutte le concessioni pubbliche. Tra le quali assume particolare rilevanza il problema annoso delle concessioni turistico-balneari che coinvolge oltre 30mila piccole imprese spesso a conduzione familiare. Il via libera dell’esecutivo è arrivato nei termini previsti dalla “Legge sulla concorrenza” del 12 agosto 2022 n.118 entrata in vigore il 27 agosto 2022. L’esecutivo ha rispettato i termini previsti per avviare la mappatura che prevedevano 11 mesi dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale. Il Decreto legislativo è disciplinato dall’articolo 76 della Costituzione: “L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti”. E dall’articolo 77: “Il Governo non può, senza delegazione delle camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria”.

Il ricorso ai decreti legislativi riguardano materie così complesse che necessitano delle norme attuative che dovranno disciplinare in maniera puntuale aspetti inerenti la delega che il Governo ha ottenuto dal Parlamento. I decreti attuativi della legge delega sono generalmente affidati ai ministri competenti. Per l’industria turistico-balneare le norme attuative assumeranno una importanza vitale perché la Direttiva dell’Unione europea 2006/123/Ce, meglio conosciuta in Italia come Direttiva Bolkestein, che riguarda la “concorrenza” nel settore dei servizi nei Paesi facenti parte dell’Unione europea. La direttiva Ue prese il nome dal ex commissario europeo per il Mercato e la concorrenza l’economista olandese Frits Bolkestein che il 18 aprile 2018, in un convegno tenutosi alla Camera dei deputati l’Italia ebbe a dichiarare “per quanto mi riguarda le concessioni balneari non sono servizi ma beni, e quindi la direttiva sulla libera circolazione dei servizi non va applicata alle concessioni delle spiagge”.

Da economista non avrebbe potuto dire altrimenti in quanto le concessioni sono beni aziendali immateriali funzionali allo svolgimento di una determinata attività. La concorrenza nei servizi riguarda il numero di operatori sul mercato e se sono in grado di influenzare i prezzi dei servizi resi ai consumatori. La direttiva Ue ha gettato nel panico gli operatori dell’industria balneare che si erano letteralmente inventato una attività che è considerata una eccellenza della filiera turistica italiana e che è stata copiata da altri Paesi europei. Non sono bastate ben due leggi nazionali la 145 del 2018 e la legge 77 del 2020 (proroga delle concessioni al 2033) per mettere al riparo un’eccellenza italiana che contribuisce al successo del comparto turistico italiano che contribuisce per il 13 percento del Pil e per oltre il 12 per cento dell’occupazione della forza lavoro attiva. Il caos che si è generato da una serie di sentenze, a volte contradditorie, dei Tar e del Consiglio di Stato hanno ulteriormente contribuito a una situazione di estrema precarietà per piccoli imprenditori che hanno investito, spesso indebitandosi con le banche, nei loro stabilimenti balneari per fornire servizi ai clienti che loro sponte desiderano avvalersi delle loro strutture.

La mappatura delle concessioni ha lo scopo di verificare se la disponibilità delle spiagge è limitata in Italia. Per una penisola che conta oltre 8mila chilometri di costa è evidente che la disponibilità di spiagge libere è tutt’altro che limitata. Se la ratio della Direttiva europea è quella di aumentare la concorrenza occorrerebbe aumentare il numero delle concessioni aprendo così l’attività a nuovi operatori e non sostituire gli attuali gestori. Gli stabilimenti balneari: arricchiscono l’offerta turistica, producono reddito e quindi imposte per lo Stato, creano occupazione prevalentemente giovanile, contributi sociali e introiti dalle concessioni per l’Erario. E sono anche un presidio di sicurezza per i bagnanti e di decoro per le spiagge!

Aggiornato il 19 luglio 2023 alle ore 10:25