“La politica smetta di inchinarsi alla magistratura”: parola di Nordio

“Nessuno vuole impedire alla magistratura di commentare le leggi sotto il profilo tecnico. La colpa della politica è stata quella di aderire o meglio inchinarsi alla magistratura senza dire noi ascoltiamo le vostre opinioni ma alla fine decidiamo noi e solo noi perché, abbiamo un mandato che secondo la Costituzione deriva dal popolo”.

Questo il pensiero del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che a Libero spiega: “Mi rifiuto di pensare a magistrati che vogliono interferire nell’azione governativa attraverso azioni giudiziarie”. E, allo stesso tempo, ricorda che quando si è “provato a fare una riforma della giustizia è sempre stata bloccata con interventi giudiziari”.

Tra le altre cose, il Guardasigilli osserva: “Non mi pare che la presidente del Consiglio abbia pronunciato una sola parola contro la magistratura. Queste reazioni di voler delegittimare i magistrati quando si criticano alcune loro iniziative è quasi una reazione automatica da parte dell’associazione”.

Nordio, inoltre, interviene sul caso La Russa: a suo dire non indebolirà una maggioranza che “guarda ai contenuti del programma di Governo che sono condivisi da tutti. Le vicende delle singole persone sono purtroppo vicende della vita, che devono essere commentate nei luoghi opportuni ma che non possono e non devono avere conseguenze politiche”.

A seguire, sulla separazione delle carriere puntualizza: “Noi fino a questo momento non l’abbiamo proposta. Esiste una proposta depositata da altre forze politiche. Una separazione netta delle carriere esigerebbe una riforma costituzionale, come una riforma netta del Csm. Questo è però nel programma di Governo”. Nordio, poi, è sicuro che “il reato d’abuso d’ufficio verrà cancellato. Non avremo problemi con l’Europa. Quasi tutti i sindaci italiani, compresi quelli del Pd, si sono dichiarati d’accordo”.

Sul tema della giustizia si inserisce pure il viceministro Francesco Paolo Sisto, che rimarca: “Il tempo delle conflittualità è finito, e coloro che, come il classico giapponese sull’isola, combattono ancora, vanno isolati. È tempo di sinergie, di rispetto reciproco dei rispettivi poteri e doveri: bisogna sostituire alla irragionevolezza del conflitto, la lealtà del confronto”. Parole, queste, su Qn: “Forza Italia è da sempre il partito del garantismo, inteso come rigoroso rispetto dei principi costituzionali. Questa è l’eredità del presidente Berlusconi”. E al Corriere della Sera sottolinea: “Occorre esorcizzare il fantasma di una magistratura supplente della politica. Ma basta con le guerre di religione vintage. Condivido la preoccupazione di Violante: occorre evitare che la magistratura assuma i compiti del Parlamento. Ci si confronta, ma poi decidono i parlamentari democraticamente eletti dal popolo italiano, come previsto dalla Costituzione”.

Aggiornato il 11 luglio 2023 alle ore 15:19