Emergenza rifiuti a Roma, il caos continua

Angolo che vai, monnezza che trovi. A Roma – perenne lupa che si morde la coda – la questione dei rifiuti tiene banco. Chi governa, dice che non c’è un’emergenza. Sarebbe da chiedersi se si siano fatti un giro per la Città eterna. Eppure, le segnalazioni dei cittadini – a quanto pare – non fanno breccia. Lo stesso sindacato della Cgil fa presente che, a poco più di un anno dalla definizione del nuovo assetto dei vertici di Ama Spa, è giusto “valutare l’impatto che l’attuale gestione ha avuto sulla qualità del servizio. Se nel passato avevamo denunciato il forte squilibrio tra la periferia e il centro, che manteneva un aspetto più decoroso, oggi non possiamo che riconoscere all’attuale management il superamento di questo divario: il livello del disservizio è drammaticamente uguale in tutti i quartieri di Roma, dal centro alla periferia”.

La situazione è ai limiti della sopportazione. Mentre la cronaca racconta di rifiuti e cassonetti dati alle fiamme. Succede a Primavalle, ma come testimoniato da RomaToday pure a Casetta Mattei, Laurentino 38 e Torpignattara. Proprio in relazione a quest’ultima zona, l’Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale – mette in luce “un diffuso e considerevole accumulo incontrollato” di immondizia. Con tanto di tirata di orecchie, se vogliamo dire così, ai cittadini, vista la presenza di rifiuti ingombranti, “verosimilmente provenienti da utenze domestiche”, che – per inciso – devono essere conferiti nelle isole ecologiche. Non nei cassonetti.

Intanto, come riportato su Repubblica, l’avvocato del comitato di quartiere, Silvia Ronchetti, afferma: “Questa relazione non ci soddisfa, sembra quasi che diano la colpa a noi cittadini. È carente. Noi chiedevamo anche approfondimenti rispetto ai possibili effetti di impatto ambientale della mancata raccolta dei rifiuti. Penso al percolato che cola e ai miasmi che siamo costretti a respirare, ad esempio. Abbiamo timore per la salute dei bambini. Noi come comitato non possiamo accertare ciò, ecco perché abbiamo richiesto l’intervento delle autorità pubbliche, come l’Arpa e Asl. Asl che non si è fatta ancora viva, nonostante le infestazioni e la presenza di scarafaggi nel quartiere”.

E aggiunge: “È comunque importante perché è una relazione di un ente pubblico che conferma la grave situazione di cui ci stiamo lamentando. Questa zona è diventata una discarica a cielo aperto. E il servizio di ritiro rifiuti non è che sia carente, non c’è proprio. Il quartiere è abbandonato a se stesso. La relazione dell’Arpa ci è utile per la denuncia che vogliamo fare ad Ama per interruzione di pubblico servizio. Almeno come primo reato, poi vediamo”.

(*) Foto Twitter Piero Capitelli

Aggiornato il 07 luglio 2023 alle ore 18:18