Molise, il trionfo del centrodestra: Roberti presidente

Anche in Molise vince il centrodestra. Il nuovo presidente è un esponente di Forza Italia, il sindaco di Termoli Francesco Roberti, che viaggia attorno al 61 per cento (riceve le congratulazioni dell’avversario di centrosinistra Roberto Gravina) e prende il posto del governatore uscente, l’azzurro Donato Toma. Per il centrosinistra è un nuovo tracollo. Pd e M5s, che si sono presentati uniti, restano lontani dall’obiettivo del ribaltone: con 58 sezioni scrutinate su 393, il loro candidato, il sindaco pentastellato di Campobasso, è al 37 per cento. Fermo all’1,6 il candidato civico Emilio Izzo. Francesco Roberti è un ingegnere 56enne, nato a Montefalcone del Sannio (Campobasso). Ha fatto il progettista e collaudatore di opere strutturali, impianti tecnologici e sviluppo software per impianti industriali, prima di entrare in politica, effettuando consulenze e collaborazioni con le amministrazioni pubbliche. Scelto dall’intera coalizione del centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Dc, Noi di Centro) dopo la rinuncia a ricandidarsi del presidente uscente Donato Toma, anche lui forzista, Roberti pochi giorni dopo l’ufficializzazione della sua candidatura aveva avuto un malore per lo stress accumulato, finendo in ospedale. Grazie alla tempestività dell’intervento dei medici, che lo avevano sottoposto a un’angioplastica, aveva ripreso pienamente le forze per avviare la campagna elettorale.

“L’ho svolta tra la gente piuttosto che in qualche trasmissione televisiva – ha detto in serata Roberti dedicando la vittoria al fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi – perché i molisani avevano bisogno di un confronto diretto. Ora è il momento di dare una svolta a questa regione e tra le priorità resta al primo posto la sanità. Al momento non ho alcuna idea sulla formazione della mia squadra di governo, sono abituato a lavorare in gruppo, a confrontarmi senza isterismi ma con diplomazia”. Il Molise, dunque, sembra confermare l’andamento degli ultimi cinque anni con la Regione che si appresta ad essere governata ancora dal centrodestra: una forte opposizione da parte delle minoranze in Consiglio regionale (M5s e Pd), dunque, non hanno determinato un cambio di rotta in quella che, in una sorta di “logica” di alternanza, aveva caratterizzato le precedenti elezioni regionali.

Roberti ha dalla sua il buon lavoro svolto a Termoli, uno dei centri economici della regione – qui verrà installata la gigafactory di Stellantis – e polo turistico tra i più gettonati del Basso Adriatico.  Termoli ha abbracciato il nuovo presidente della Regione Molise al suo ritorno in città ieri a tarda sera. Accolto con applausi e fuochi d’artificio al suo arrivo nella sede elettorale, Francesco Roberti ha salutato con affetto tutti i presenti. “La gente di Termoli è stata la mia forza – ha detto – Coloro che mi hanno spinto ad andare avanti. Sono emozionato, ma soddisfatto. Un pensiero a mia madre, con tutti i guai che le ho fatto passare da ragazzo, ora le do qualche soddisfazione da adulto”. Un carriera politica iniziata da consigliere comunale quella di Roberti, proseguita in Consiglio provinciale, poi come sindaco di Termoli, presidente della Provincia di Campobasso, ora alla guida del Molise. “L’importante è lavorare in mezzo alla gente, per la gente – ha proseguito Roberti – e non manca il premio che l’elettorato ti riconosce, ti dà la sua fiducia. La politica è squadra, è confronto, bisogna stare insieme e lavorare tanto. Se si dimostrano queste cose i cittadini lo riconoscono, ma bisogna anche saper tenere unita la squadra”.

Parlando della vittoria, Roberti ha sottolineato: “La gente mi ha portato qui, coloro che credono che c’è ancora speranza in questa regione e che premiano l’umiltà”. Roberti ha salutato la sua famiglia, la moglie Elvira, i due figli, la madre, gli assessori e consiglieri comunali di Termoli, gli amici. Si è fermato con loro fino a tarda notte in attesa dei risultati definitivi. “Ringrazio tutti i miei concittadini. Questa è la nostra festa. Ora abbiamo tante cose da fare, una serie di criticità da affrontare. Questo successo è meritato da tutto il Basso Molise che da tempo probabilmente attendeva un presidente del Basso Molise. Ora dobbiamo lavorare per il Molise, per ogni angolo del Molise”.

In serata, Gravina riconosce la sconfitta: “Nell’altra coalizione – ha detto – evidentemente hanno costruito un’alleanza che ha funzionato di più. Questo voto vede in modo chiaro una vittoria del centrodestra. Il nostro, comunque è un progetto che deve avere un seguito”. Nel centrodestra si conferma l’ascesa di Fratelli d’Italia, mentre nel fronte progressista c’è una forte perdita di posizioni dei Cinque stelle, che negli ultimi anni avevano rappresentato il primo partito in regione. Affluenza in calo: ha votato il 47,94 per cento degli aventi diritto, mentre nel 2018 il dato era stato del 52,17 per cento (in quella tornata, però, i seggi rimasero aperti un solo giorno). “Dedichiamo la vittoria in Molise e lo straordinario risultato di Forza Italia al presidente Silvio Berlusconi – ha detto il vicepremier e coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani – Un successo che conferma la fiducia nei confronti del Governo”.

Il primo a cantare vittoria era stato Claudio Lotito, senatore e coordinatore di Fi in regione: “I dati che stanno arrivando sono conformi a quelle che erano le aspettative e le proiezioni che avevamo. I cittadini del Molise hanno capito l’importanza di votare il centrodestra”. Pur riguardando poco più di 300 mila elettori – di cui solo la metà è andata alle urne – il voto in Molise ha comunque un valore di test per i due schieramenti. Fratelli d’Italia, che alle regionali di cinque anni fa aveva preso il 4,4 per cento, conferma lo scatto fatto (anche) in Molise già alle politiche del 2022 (21,4 per cento): diventa il primo partito col 18,5 per cento.

Tiene Forza Italia, che anzi fa quel balzo che qualcuno pronosticava anche sull’onda emotiva della scomparsa di Berlusconi: nel 2018, quello azzurro fu il partito di centrodestra più votato in Molise con il 9,4 per cento (11,4 per cento il dato delle politiche in regione, del 2022), al momento i voti sono al 13,3 per cento, comunque sempre superiori a quelli della Lega, che scende all’3,7 per cento, contro l’8,2 per cento del 2018 e l’8,5 del 2022. Sia gli azzurri sia la Lega avevano speso molte energie in campagna elettorale, con comizi del vicepremier e coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani e le quattro puntate in un mese di Matteo Salvini. Al riequilibrio interno alle forze di centrodestra corrisponde un ribaltamento dei rapporti di forza fra i partiti progressisti.

Cinque anni fa, il M5s corse con un proprio candidato e ottenne il 31,6 per cento. Alle politiche del 2022, in Molise ha ottenuto il 24,3 per cento. Adesso è al 5,8 per cento. Il primo partito della coalizione è il Pd, al 12,6 per cento, contro il 9 per cento di cinque anni fa, ma in discesa rispetto al dato molisano delle politiche 2022 (18,1 per cento). L’esito del voto in Molise potrebbe portarsi dietro qualche grana per la segretaria del Pd Elly Schlein. Il candidato è stato scelto quando lei era già segretaria. E poi, nell’ottica di un campo largo che possa contrapporsi al centrodestra ora al governo, Schlein spinge per l’alleanza col M5s. L’aperitivo a Campobasso con Giuseppe Conte e con Nicola Fratoianni (Verdi–Sinistra italiana) voleva rappresentare l’immagine di una coalizione possibile anche fuori dai confini molisani. Una strategia che non convince troppo la componente moderata del partito, pronta a sottolineare le distanze fra le due forze, prima fra tutte sulla guerra in Ucraina.

Aggiornato il 27 giugno 2023 alle ore 17:36