Partito liberale: la nota di Sorcinelli

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma di Roberto Sorcinelli.

 Egregio Direttore,

ho appreso che nella versione on-line del Suo giornale L’Opinione delle Libertà, è stato di recente pubblicato un intervento qualificato come “rettifica” nel quale sono formulate asserzioni non veritiere che intendo qui smentire.

In primo luogo, voglio rassicurare i lettori sul fatto che il Segretario nazionale del Partito Liberale Italiano è solo ed esclusivamente il sottoscritto, in quanto eletto dal Consiglio nazionale immediatamente tenutosi a seguito del Congresso del 23 settembre 2022. Il presidente del partito è Francesco Pasquali, anche lui regolarmente eletto a seguito dell’ultimo Congresso nazionale del Pli.

Stefano De Luca, per lunghi ed interminabili anni alla guida di un partito che lui stesso ha condannato alla sostanziale irrilevanza politica, è stato prima destituito dalla carica di presidente con delibera del Consiglio nazionale del 30 luglio 2022 e poi espulso dal partito con deliberazione del 2 agosto 2022, notificatagli in pari data. Detta espulsione è ormai definitiva ed irrevocabile a far data dal 3 febbraio 2023, giorno in cui sono trascorsi infruttuosamente (per lui) i sei mesi previsti dalla legge per l’impugnazione della sua radiazione. Pertanto, da quella data e per sempre, lo Stefano De Luca che per lunghissimi anni ha tenuto soggiogato ai propri voleri un partito dalla storia e dalla tradizione inestimabile come il Partito Liberale Italiano, non è nemmeno più un semplice iscritto al partito, figuriamoci se lo possa presiedere.

Il riferimento all’ordinanza del tribunale di Roma che si fa nello scritto inviatovi – per come presentato dal mittente (presumibilmente riferibile allo stesso De Luca) – è maliziosamente fuorviante. È vero che esiste un provvedimento interlocutorio che qualifica come “non inesistente” una riunione tenuta dallo stesso De Luca insieme ad alcuni amici suoi che risultavano iscritti al partito (come era normale all’epoca in cui lui stesso gestiva ruoli ed iscrizioni).

Ma detto provvedimento, oltre a non rivestire carattere decisorio ed essere dunque insuscettibile di alcuna concreta applicazione, è comunque superato irrimediabilmente tanto dalla definitività dell’espulsione del De Luca, quanto dal Congresso nazionale successivo alla riunione deluchiana.

Del resto, è tristemente noto il tentativo di scippo del simbolo effettuato in occasione delle elezioni politiche del 2022, prontamente respinto al mittente tanto dal Ministero dell’Interno quanto dalla suprema Corte di Cassazione, che ha sancito con decisione – questa sì – definitiva e non impugnabile il diritto esclusivo di uso del simbolo e del nome del Partito Liberale Italiano in capo al sottoscritto ed al presidente Francesco Pasquali. Dalla cacciata di De Luca il partito è letteralmente risorto.

Dopo l’accordo storico con Forza Italia, il Pli si è presentato col proprio simbolo alle ultime elezioni amministrative. Oggi esistono gruppi consiliari in importanti città d’Italia che portano il nome del Partito Liberale Italiano: così è a Brescia, a Pisa ed a Massa. E così sarà presto in tante altre città, province, regioni e, siamo fiduciosi, anche nel futuro Parlamento.

Roberto Sorcinelli – Segretario nazionale Pli

Aggiornato il 23 giugno 2023 alle ore 12:09