Forza Italia, Cattaneo: “La tregua regge con una gestione unitaria”

“È giusto assegnare quel ruolo ad Antonio Tajani”. Il forzista Alessandro Cattaneo non ha dubbi e riconosce la centralità del ministro degli Esteri in una fase complessa come quella attuale. Ma il vicecoordinatore e deputato di Forza Italia invoca una fase di collaborazione costruttiva all’interno della creatura politica fondata da Silvio Berlusconi. “Sicuramente – sottolinea – serve una gestione unitaria. Siamo un partito in cui Berlusconi era l’alfa e l’omega, ora come guida abbiamo lo statuto, una bussola su cui innestare la nuova fase politica. Questo, senza impiccarci ai formalismi, significa proseguire nell’esempio di Berlusconi, ma abbiamo anche la necessità di emanciparci”. Lo afferma Cattaneo, in un’intervista a Repubblica. “Auspichiamo che la gestione del partito sia rispettosa di ogni realtà”, sottolinea il parlamentare. Tajani ha annunciato l’avvio della procedura per la sostituzione di Berlusconi. Sarà lui il presidente del partito? “È giusto assegnargli quel ruolo, delicato, che saprà svolgere in una dimensione commisurata alle nuove sfide. Noi gli chiediamo di lavorare per un partito aperto, nel quale tutte le migliori forze siano incluse”, ribadisce. “L’unità – precisa il forzista – ce l’avrebbe chiesta Berlusconi. E la merita la nostra gente”. C’è sul tavolo la candidatura di Paolo Berlusconi al Senato. Che ne pensa? “Intanto il sostegno della famiglia, assicurato da Marina Berlusconi, è un elemento molto positivo. Paolo Berlusconi lo conosco e lo apprezzo, se volesse candidarsi sarebbe una buona notizia. È di certo una possibilità di cui si discuterà”, afferma.

Secondo il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, “ogni grande Stato occidentale ha avuto un alfiere liberale sulla cui eredità politica si è radunato un popolo. Negli Usa i reaganiani, in Gran Bretagna i thatcheriani, in Francia i gollisti, solo per citarne alcuni. In Italia noi, che non abbiamo mai tradito Berlusconi e siamo sempre stati al suo fianco, abbiamo il dovere morale e l’onore politico di raccogliere la sua grande, grandissima eredità politica. Dobbiamo portare avanti, con grinta, passione e determinazione, Forza Italia, ma anche parlare a tutti i berlusconiani del Paese. E faremo in modo che quanti si riconoscono nella figura del nostro presidente possano trovare una casa politica in Forza Italia e nelle iniziative che, come berlusconiani, porteremo avanti. Questo è il modo migliore per rendere omaggio, concretamente, a una figura che è già stata consegnata alla storia”.

Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, in un’intervista al Messaggero, lancia un “Pdl 4.0”. “Prima della sua scomparsa, Berlusconi ha lanciato l’idea di un asse tra i popolari e i conservatori alle prossime Europee, sul modello del centrodestra italiano. Alle Politiche avevamo già lavorato con Toti, Cesa, Brugnaro per unire le tante proposte di centro. In quest’ottica, noi crediamo che si debba lavorare per rafforzare la componente moderata della coalizione. Del resto, è stato Tajani stesso, al nostro congresso, a proporre un patto federativo tra le forze liberali e popolari del centrodestra”. Lupi pensa a un Pdl 2.0? “Direi piuttosto un Pdl “4.0”, risponde. Un partito dei popolari italiani forte in una coalizione di centrodestra forte, guidata da Giorgia Meloni”. Lupi quindi precisa: “Non si tratta di fare previsioni, ma di rimboccarsi le maniche per recuperare chi oggi non ci vota o si astiene”, osserva. Noi moderati e Forza Italia sommano insieme circa il 10 per cento dei consensi, se la nostra proposta puntasse al 15 per cento questa sarebbe un’ottima garanzia di stabilità per il governo”.

Aggiornato il 17 giugno 2023 alle ore 13:57