Il diritto della proprietà privata violato dall’abusivismo

Lo scorso mercoledì 9 giugno sono intervenuto, come relatore, all’interessantissimo convegno intitolato “L’articolo 42 della Costituzione e le occupazioni abusive”, organizzato dall’avvocato Elisabetta Rampelli, presidente nazionale dell’Associazione Unione Italiana Forense.

Durante il convegno si sono succeduti illustri relatori che hanno raccontato e approfondito tematiche inerenti al serio problema della violazione del diritto della proprietà, anche e soprattutto in riferimento alla preoccupante questione della gestione delle case popolari da parte delle organizzazioni criminali a Roma. La testimonianza del prelato don Antonio Coluccia è stata alquanto significativa e suggestiva, soprattutto quando ha descritto con accurati particolari ed efficace cognizione di causa, la rete malavitosa che gestisce il patrimonio immobiliare di intere zone di Roma. Infatti, il suddetto vicario parrocchiale ha descritto con minuziosa attenzione come sono strutturate queste organizzazioni ed il loro modus agendi, ma soprattutto ha denunciato come queste associazioni malavitose fidelizzano chi cerca una casa, garantendo loro un appartamento popolare che non gli spetterebbe, occupandolo con la forza, grazie all’intervento di sodali fabbri che forzano le porte di entrata.

Tutto ciò in cambio di ottenere la manodopera criminale e creare un sistema corrotto e violento che si regge sulla paura dei concittadini e quindi sulla loro omertà.

Inoltre, sono intervenuti la senatrice Lavinia Mennuni, che ha garantito il suo impegno parlamentare per contrastare questo pernicioso e ignominioso problema e la consigliera comunale Maria Cristina Masi, la quale ha spiegato quanto la cultura dell’attuale giunta capitolina a guida Pd sia avallante nei confronti di questo fenomeno, con il sindaco Gualtieri che in modo demagogico confonde l’esigenza emergenziale abitativa degli cittadini indigenti con persone che pagano un migliaio di euro alle associazioni criminali per ottenere l’occupazione abusiva di un immobile privato o di proprietà pubblica.

Il magistrato del tribunale di Napoli, il dottor Alberto Capuano, ha constatato quanto il fenomeno dell’occupazione abusiva degli immobili che avviene a Napoli sia alquanto radicato anche a Roma.

Invece, durante il mio intervento, ho evidenziato come la nostra Costituzione sia deficitaria riguardo alla tutela del diritto della proprietà privata, tanto da considerarlo un diritto di matrice economica e di funzione sociale e non un diritto individuale, al punto da inserirlo tra gli articoli costituzionali riguardanti i rapporti economici e non tra i primi articoli inerenti ai principi fondamentali.

Infatti, è proprio dalla struttura redazionale della Carta costituzionale che si evince il valore assegnato ai diversi principi sanciti.

Questa derubricazione del diritto della proprietà rappresenta un’involuzione collettivista e statalista del principio della proprietà privata, soprattutto se si considera che nella precedente Costituzione, lo Statuto Albertino, tale diritto era inserito tra i principi fondamentali.

Ciò accadeva proprio perché al contrario di oggi, la proprietà privata era considerata un diritto individuale inalienabile.

La mia deformazione liberale, nella sua vera accezione, ossia quella anglosassone ed in particolare quella derivante dalla Scuola di Vienna, ispirata alle teorie di Friedrich von Hayek e Ludwig von Mises, mi impone di ricordare e sottolineare come non può esistere alcuna libertà individuale senza che ci sia il rispetto del diritto della proprietà privata, perché proprio da questo diritto derivano tutte le altre libertà.

La stessa libertà economica sarebbe inesistente se venisse meno il diritto succitato, in quanto grazie a ciò che abbiamo conquistato e ottenuto con il proprio imprendere creiamo il nostro patrimonio, il quale viene riconosciuto e tutelato tramite il rispetto del diritto della proprietà.

Nella capitale d’Italia stiamo assistendo ad un continuo attacco criminale al suddetto diritto, a causa di alcune organizzazioni che hanno preso con la violenza il totale monopolio di alcuni quartieri romani, che ai fatti sono diventate delle sorti di zone franche e avulse da qualsiasi principio di legalità, in cui lo Stato e i suoi rappresentanti sono visti dagli occupanti abusivi come dei nemici da combattere in qualsiasi modo, a danno di tutti gli altri cittadini onesti che voglio continuare a vivere in modo legale ed in uno stato di diritto.

L’aspetto più aberrante, che non mi sono risparmiato di denunciare con grande vigore nel mio intervento, consiste nel fatto che questo sistema criminale e tutto il suo indotto sociale ed economico, si declina con l’avallo legislativo dell’attuale Giunta Gualtieri.

Nello specifico di quanto finora esposto, il sindaco di Roma ha pensato bene di emettere una direttiva che permette agli occupanti abusivi di ottenere anche la residenza comunale.

Quindi, nonostante che essi in modo illegale abbiano occupato immobili che non gli spettavano e che siano gestiti dalla malavita e nonostante che sempre grazie ai malavitosi gerenti sono riusciti ad effettuare degli allacci illegali delle utenze dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua, i cui costi di consumo rimasti insoluti, ricadono sull’ammontare delle bollette degli utenti in regola sotto la voce “costi di sistema”, vengono premiati con la residenza dalle istituzioni romane.

Oltre al danno anche la beffa, visto che Gualtieri ha avuto perfino il coraggio di affermare che questa decisione rappresenta un atto di coraggio, confondendo volutamente e in quindi in malafede, il fenomeno della povertà di molti romani che chiedono un appartamento da abitare legalmente, con la gestione malavitosa di nuclei abitativi per cui vengono pagati anche 10mila euro.

Questa direttiva rappresenta l’ultimo delitto compiuto nei confronti della legalità a Roma, sancisce il definitivo esizio dello stato di diritto in questa città, in cui la spartizione e la gestione del territorio romano da parte della criminalità organizzata avviene nell’assoluta indifferenza delle istituzioni locali, le quali arrivano al punto di agevolarle legittimando coloro che compiono il reato di occupazione abusiva degli immobili.

Mentre Roma sprofonda nella desolante inefficienza e nel completo abbandono amministrativo, dove non è solo la manutenzione straordinaria che viene a mancare, ma anche quella ordinaria, vedi le montagne di rifiuti che con le loro composizioni spontanee deposte sulla strada coprono visivamente e mortificano con il loro odoro nauseante, le bellezze di Roma, occupare abusivamente un immobile privato diventa un diritto.

Roma delenda est...

Aggiornato il 14 giugno 2023 alle ore 14:34