I finanziamenti senza bando al Cinema America diventano un caso politico

“Inaccettabile ricatto”. Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Camera dei deputati, annuncia che chiederà un’audizione al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e presenterà una interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il caso di specie riguarda il finanziamento senza bando – 250mila euro – per la realizzazione del “Cinema in piazza”, un progetto della Fondazione Piccolo America, con arene estive che si snodano in tre aree aperte al pubblico: piazza San Cosimato a Trastevere, Parco della Cervelletta a Tor Sapienza, Monte Ciocci a Valle Aurelia. Finanziamento che giunge qualche giorno dopo un colloquio – abbastanza acceso, se così vogliamo dire e peraltro nemmeno smentito – avuto dal primo cittadino della Capitale con Valerio Carocci, presidente della Fondazione sopracitata, che si è presentato a Palazzo Senatorio per chiedere lumi sul supporto economico da parte dell’Amministrazione, promesso alla fine di marzo e che al momento dell’incontro – venerdì 26 marzo – non era stato messo in pratica in maniera concreta.

Nella ricostruzione del Foglio, emerge un animato faccia a faccia durato circa sette ore. Lo stesso Carocci, in una nota, afferma: “Due mesi fa abbiamo incontrato il sindaco Roberto Gualtieri, informandolo di non essere ancora riusciti ad avere garanzie sui budget per finanziare il progetto estivo “Il Cinema in Piazza”. Il progetto era solitamente in parte sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio, i quali ancora non hanno pubblicato gli avvisi pubblici relativi alle attività culturali estive. Al Campidoglio – insiste – che non aveva mai finanziato il progetto, non era e non è stata avanzata alcuna pretesa, si è esclusivamente rappresentato in data 31 marzo 2023 che quest’estate la manifestazione a San Cosimato, Cervelletta e Monte Ciocci rischiava di non svolgersi più. Il sindaco Roberto Gualtieri, riconoscendo “l’importanza e lo straordinario valore culturale, nonché la grande partecipazione della cittadinanza” ha dichiarato pubblicamente in merito a tale manifestazione quanto segue: “Ci siamo impegnati affinché sia garantita continuità”. Nei mesi successivi – va avanti – il Campidoglio ha più volte confermato che in data martedì 23 maggio sarebbe stata portata in Giunta una proposta di delibera per una compartecipazione finanziaria al progetto. Tuttavia, lo scorso martedì è stato comunicato uno slittamento della delibera a giovedì 25 maggio, ma all’ordine del giorno della Giunta comunale la delibera non era stata nemmeno calendarizzata. Si è pertanto svolta una lunga riunione in Campidoglio, in presenza del sindaco, del capo di Gabinetto e del capo Segreteria, che si è conclusa con il rinnovato impegno del sindaco affinché non venga annullata la nona edizione de “Il Cinema in Piazza”. La Fondazione Piccolo America ci tiene a precisare che l’incontro si è concluso positivamente dato il rinnovato impegno del sindaco, concordando con i suoi collaboratori di proseguire la riunione lunedì. A seguito dell’impegno del Campidoglio del 31 marzo, la Fondazione Piccolo America ha impegnato tutte le risorse economiche in sua disponibilità affinché la manifestazione, il cui inizio è previsto il 2 giugno, si potesse svolgere come gli anni precedenti, facendosi per la prima volta carico di anticipare tutte le spese senza certezza di sostegno economico da parte degli Enti pubblici. Tale azione pone naturalmente la Fondazione in una delicata condizione, non potendo contare sui fondi destinati all’offerta per l’acquisto del Cinema America essendo questi vincolati alla realizzazione del Multisala Diffuso”.

LA COMMISSIONE

Nella commissione Cultura convocata in fretta e furia – “una mail alle 20 della sera prima, appuntamento alle 9 del giorno dopo” – arriva la proposta di delibera, che vede anche 198mila euro da stanziare per la realizzazione del progetto della Fondazione Cinema per Roma. In allegato, c’è l’elenco dettagliato del budget dell’iniziativa “Cinema in piazza”, con tanto di schema economico: voci di uscita (600mila euro), voci di entrata (80.590 euro), risorse proprie (269.410 euro). E contributo richiesto, ossia i 250mila euro.

Le opposizioni non ci stanno. E puntano il dito sulle modalità di come si sono susseguiti i fatti, mentre Manuel Gotor, assessore comunale alla Cultura, in un comunicato parla di “sostegno a due progettualità di rilevante interesse pubblico, finalizzate alla realizzazione di arene e di festival cinematografici in vari luoghi della città: quelle della Fondazione Cinema per Roma e quelle della Fondazione Piccolo America” e di “di progetti di alto valore culturale che hanno caratteristiche specifiche uniche e che consentono di ampliare la fruizione dello spazio urbano pubblico e garantire un’ampia partecipazione e aggregazione socio-culturale, garantendo la massima accessibilità ed inclusione, per tutte le fasce sociali”.

È perplessa l’ex sindaco Virginia Raggi. Mentre Stefano Erbaggi, consigliere di Fratelli d’Italia, va su tutte le furie. In primis sottolinea “stiamo andando a affidare direttamente senza bando, a una fondazione che occupa uno spazio privato, 250mila euro? È inaccettabile”. FdI successivamente, in una nota congiunta, che vede tra i firmatari – oltre allo stesso Erbaggi – anche i consiglieri comunali Giovanni Quarzo, Mariacristina Masi, Federico Rocca, Rachele Mussolini e Francesca Barbato, rilancia: “Troviamo assurdo non solo che la giunta Gualtieri abbia deciso di sostenere l’impegno nella cultura di una realtà che occupa degli spazi privati in maniera abusiva ma anche che a tali occupanti abusivi sia riconosciuto un finanziamento maggiore rispetto a quello rivolto ad un organismo capitolino attivo nel medesimo settore”. E ancora: “Fanno discutere tanto le tempistiche quanto le modalità di erogazione di tali contributi. Come mai questa fretta? Perché questi fondi vengono assegnati senza appalto e in maniera diretta ad una Fondazione che occupa abusivamente una struttura privata? Chiederemo la convocazione della commissione Trasparenza su questo argomento, chiedendo di valutare eventuali illeciti”.

“A ROMA DOBBIAMO ESSERE ILLEGALI”

Erbaggi, contattato dall’Opinione, getta sul tavolo un altro carico da “11”: “A Roma, a quanto pare, dobbiamo essere illegali, occupare immobili. Sono così bravi? Veniva fatto un bando e lo vincevano. Stop. Ma perché non c’è stato un bando di gara? È indubbio che sia una iniziativa che ha un seguito, ma perché deve accadere tutto ciò? Ci sarà la segnalazione alla Corte dei conti, per avere un conforto da un punto di vista contabile. E poi farò un esposto anche per avere chiarimenti su cosa sia accaduto, a tutela anche della figura del sindaco. Inoltre, pretenderò di visionare la rendicontazione dettagliata di tutte le voci”.

“QUESTA È LA SINISTRA”

“Quella a cui si è piegato Gualtieri – evidenzia Rampelli – risponde a tutti i requisiti della sinistra di lotta e di Governo: occupi i palazzi, speculando sull’assenza di case invece di aumentare offerta alloggiativa? Il sindaco fa la sanatoria. Occupi intere aree dismesse, spacciando droga e vendendo cibo e alcool, evadendo le tasse? Il sindaco tollera e non interviene. Occupi la sala consiliare, pretendendo i fondi per autofinanziare le tue campagne cinematografiche? Il sindaco ti regala in contanti 250mila euro. Poi – va avanti – è bello sentirli parlare di legalità e rispetto della legge. Che per gli altri si applica, per gli amici s’interpreta. Sulla legittimità di questo atto – sbotta – mi auguro che ci sia un’indagine della Corte dei conti per danno erariale, mentre sul fronte nazionale chiederò un’audizione del sindaco Gualtieri in commissione e presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi

BORDATE DELLA LEGA

Il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, incalza: “Il sindaco Gualtieri spieghi l’inaccettabile scelta di finanziare con i soldi dei cittadini i soliti noti. La delibera arene appare ritagliata su misura ancora una volta su quella categoria di individui che, come nel caso degli occupanti abusivi di immobili, con plateali e violente manifestazioni e comportamenti perlomeno dubbi, chat e contatti diretti dimentichi delle regole, riescono ad ottenere quello che vogliono a danno delle realtà oneste che sperano nel merito e nelle giuste valutazioni. La Lega valuterà ogni aspetto di questa vicenda anche sul piano legale”.

IO SO’ IO…

Il consigliere regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, mette sul piatto un po’ di ironia: “Tanto tuonò che piovve. Lo avevamo anticipato e sinceramente avremmo sperato in un atto di “resistenza” del sindaco Gualtieri, cui peraltro nell’occasione avevamo espresso la nostra solidarietà. Rimarrà però l’amarezza ai tantissimi cittadini, ai tanti operatori culturali e imprenditori culturali impegnati nei teatri di provincia e dei piccoli Comuni, che non sono mai riusciti ad avere le attenzioni riservate a questo “gruppetto di ragazzi” che si vedranno affidare direttamente dall’Amministrazione Gualtieri, come fu per le Amministrazioni regionali guidate da Zingaretti, cioè senza alcun bando, per la stagione estiva delle loro 3 (tre) arene, ben 250mila euro. E visto che parliamo di cinema, siamo certi che stanotte il Marchese Onofrio del Grillo avrebbe fatto suonare tutte le campane di Roma”.

VINCE LA VOCE GROSSA

Sempre il Foglio riporta delle frasi attribuite a Carocci che, incalzato dai cronisti, avrebbe confessato: “Non dovrebbe essere questo il metodo per ottenere le cose, ma è l’unico che ha funzionato per assicurare il rispetto delle tempistiche e far mantenere le promesse”. Insomma, un putiferio a Palazzo Senatorio a quanto pare “necessario” perché “questi sono gli unici metodi che la politica ascolta”. Titoli di coda. Per ora.

Aggiornato il 15 giugno 2023 alle ore 16:12