Amministrative: il pianto di Elly e dei “sinistri”

Da soli non si vince” dice Elly Schlein, che intanto deve in fretta e furia rinviare la missione prevista per oggi e domani a Bruxelles: come reso noto dal Partito democratico, la segretaria dem manterrà l’incontro – in modalità on-line – con la delegazione d’area degli europarlamentari. E salterà, peraltro, anche l’appuntamento con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo.

La sconfitta rimediata tra ballottaggi e recenti Amministrative ancora brucia. Schlein, che forse ancora non ha capito dove si trova, butta lì un commento a caldo dove il senso di responsabilità è pari a zero. Quasi quasi, sembra di risentire quella litanìa – di marca italica, non se ne vogliano i progressisti per tale espressione patriottica – che è sempre colpa di un altro. Dopotutto, le parole sono importanti. E quelle di Elly fanno così: “C’è da ricostruire un campo alternativo a una destra che è divisa su tanti temi ma quantomeno, quando si tratta di andare al voto, si presenta unita anche nei luoghi dove al primo turno era andata separata. Quindi, sentiamo la responsabilità di costruzione di un campo, che credibilmente contenda alla destra la vittoria. Ma è una responsabilità che non riguarda solo il Partito democratico”. Per poi notare: “Nei capoluoghi è andata male, è andata meglio nei Comuni medi”.

Il Pd si culla con Vicenza, unica vittoria di rilievo e per certi versi paradossale: Giacomo Possamai, candidato vittorioso del centrosinistra, non ha voluto che i dirigenti nazionali del partito facessero campagna elettorale nella sua città. Che detta così fa già ridere. Allo stesso tempo, le correnti soffiano in modalità burrasca, altro che “il vento a favore delle destre” che “è ancora forte” come indicato da Schlein. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i democrat allestiscono una riunione fiume che prende il via “in un clima a dir poco irreale”, scrive il quotidiano, “dal momento che la numero uno dem non affronta sin da subito, come tutti si erano aspettati, il capitolo dell’insuccesso elettorale, ma comincia parlando dell’alluvione dell’Emilia-Romagna”.

Ovviamente, il tema della batosta rimediata alle urne non fa altro che scatenare i malumori. Il motivo? Schlein agisce da sola e si confronta solo con i suoi fedelissimi, che fanno parte del ribattezzato “tortellino magico”. In un virgolettato, attribuito a Paola De Micheli che si rivolge a una collega di partito, c’è la sintesi perfetta: “Il risultato elettorale era prevedibile. Fuori dai palazzi, dalle redazioni dei giornali e dai centri storici radical chic noi non esistiamo. Ma ti pare che uno prudente come Possamai avrebbe potuto dire a Elly di non venire a Vicenza a fare comizi con lui, se non fosse stato più che necessario?”.

Insomma, c’è bisogno di un bagno di umiltà. Casomai ascoltando le parole di Chiara Francini che in questi giorni stanno facendo il giro del web. L’attrice toscana, nel suo libro Chiara e forte, edito da Rizzoli, ospite nella trasmissione Cartabianca condotta da Bianca Berlinguer, dice: “I sinistri sono persone nate ricche e borghesi che vorrebbero essere nate povere per sembrare intelligenti. A loro interessa solo stare dalla parte giusta”. Sul Corsera, in un’intervista, la stessa Francini spiega: “Non mi sarei mai aspettata tanto clamore. Ho solo fatto alcune riflessioni per amore della verità. Io sono affascinata dall’umanità, mi piace studiarla”. Precisando: “Certo è che vedo molti assumere posizioni o atteggiamenti solo in funzione della ricerca di un riconoscimento sociale. Si diventa maître à penser solo se si sostengono certe tesi. E allora c’è chi si finge povero per ritenersi più intelligente e vicino al popolo”. Il fatto è che la finzione – come la bugia – ha le gambe corte. Adelante.

Aggiornato il 30 maggio 2023 alle ore 17:24