“Carbone vegetale (sì, va via facile) nella Fontana di Trevi ora! Nuova azione di disobbedienza civile per chiedere al Governo lo stop dei sussidi pubblici ai combustibili fossili. Le catastrofi di questi giorni sono tragedie annunciate, destinate a peggiorare se non contrastiamo il collasso climatico”. Gli ambientalisti di Ultima Generazione affidano ai social l’ultimo blitz andato in scena ieri a Roma. Un’azione firmata da chi, forse, non ha meglio da fare durante la giornata. E che ha avuto come risultato quello di raccogliere un sacco di insulti, dai romani e dai turisti.
Non solo. Pure a sinistra sembra che le gesta a tinte “eco” siano ormai indigeste. Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, sbotta: “Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico. Imbrattata la Fontana di Trevi. Costoso e complesso il ripristino, sperando che non ci siano danni permanenti. Invito gli attivisti a misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti”. Poi i dettagli: “Fortunatamente la prima stima è che non dovrebbero esserci danni permanenti, perché la vernice nera si è depositata tutto attorno al materiale di impermeabilizzazione, non sul marmo, e dovrebbe essere possibile rimuoverla senza danni permanenti. Il rischio è quando va sul marmo che è poroso”. Con l’aggiunta: “Questo comporterà un intervento significativo, costerà tempo, impegno e acqua, perché questa è una fontana a riciclo d’acqua. Ora noi la dovremo svuotare, si butteranno via 300mila litri d’acqua, che è la capienza della fontana. Tante persone dovranno lavorare per rimuovere la vernice, appurarsi che non ci siano danni permanenti, come noi speriamo. È sempre un rischio che corrono i monumenti. Gli interventi di ripristino sono sempre costosi e hanno un impatto ambientale significativo”. Infine, l’appello: “Si può protestare, è legittimo, persino doveroso. Ma non con un metodo sbagliato, pericoloso e dannoso, che colpisce beni comuni preziosissimi come i nostri monumenti. È giusto battersi per il clima, ma questo non è il modo giusto. È sbagliato. Si rischia di danneggiare i monumenti e si costringono le Pubbliche amministrazioni a interventi di ripristino costosi, con molto spreco d’acqua. Se poi per ripristinare si danneggia l’ambiente, dal punto di vista comunicativo c’è una evidente contraddizione”.
Bordate sono arrivate pure da Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale: “Ennesima puntata della stucchevole telenovela che riguarda le fontane storiche di Roma imbrattate con del liquido nero. Oggi (ieri, ndr) è toccato alla Fontana di Trevi essere l’obiettivo di questo nuovo atto vandalico. La città è stanca di questi comportamenti sterili e autoreferenziali, che danneggiano gravemente, rendendola impopolare, una battaglia giusta a favore dell’ambiente e colpiscono monumenti che sono patrimonio dell’umanità”.
Infine, è intervenuto anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Quello degli attacchi ai monumenti da parte degli eco-vandali sta diventando un rituale stanco che, purtroppo però, ha un costo economico per i cittadini e forse provoca anche danni. Non è un caso che le centinaia di turisti presenti davanti alla Fontana di Trevi abbiano espresso il loro disappunto per questo ennesimo atto sconsiderato. Ci costituiremo parte civile anche in questo processo. Sono sicuro che il Parlamento vorrà presto varare il provvedimento, che farà pagare a costoro gli ingenti costi che ogni volta la collettività sostiene”.
Aggiornato il 22 maggio 2023 alle ore 17:01