Riforme, Casellati: “Non toccheremo il Quirinale”

Maria Elisabetta Alberti Casellati assicura che le riforme non toccheranno il Quirinale. La ministra per le Riforme istituzionali, in un’intervista alla Stampa, non nasconde le proprie perplessità sul varo della Bicamerale per il progetto di riforma costituzionale. “Non sono contraria in maniera pregiudiziale – afferma – ma i fatti sono chiari. In passato, a fronte di tempi troppo lunghi, non si è mai raggiunto alcun risultato”. L’esponente di Forza Italia preferisce “lo strumento indicato dai padri costituenti nell’articolo 138 della Costituzione, che esalta il ruolo centrale del Parlamento quale sede naturale”. In generale, Casellati si dice “soddisfatta” degli esiti degli incontri di martedì perché hanno dimostrato che “i tempi sono maturi per una riforma condivisa”. Dagli incontri la ministra ed ex presidente del Senato ha tratto “un bilancio positivo. Martedì si è raggiunto un primo importante risultato. Dal confronto a tutto campo con le forze politiche di opposizione è emerso unanimemente che le riforme costituzionali servono per dare finalmente stabilità al governo del nostro Paese: 68 governi in 75 anni di storia repubblicana, con la durata media di 14 mesi, non sono accettabili”, ha sottolineato. Sul no di Elly Schlein e Giuseppe Conte alla riforma in senso presidenziale, Casellati afferma: “Noi non ci siamo presentati con una ricetta precostituita ma con un’agenda aperta, che poggia su due capisaldi: la stabilità e l’elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio. Quindi non ho vissuto la proposta di non toccare la figura del presidente come un veto, ma come una opzione che avevamo già messo in campo”, precisa.

Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari sostiene che la riforma non depotenzierà il ruolo super partes del capo dello Stato.  “Una riforma di questo genere va vista per il futuro, è ovvio che entrerebbe in vigore solamente con la nuova legislatura. E nessuno immagina d’interrompere prima della scadenza naturale il mandato di Sergio Mattarella”. Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, Fazzolari, in merito ai colloqui per le riforme costituzionali. “Il presidente Giorgia Meloni ha rilevato due grandi criticità. La prima è la totale instabilità dei nostri governi, che cambiano in media ogni due anni. Sorprende che l’allarme abbiamo dovuto lanciarlo noi”. “Tutte le forze condividono l’idea che l’attuale sistema istituzionale italiano non funziona, è già un enorme punto di partenza. Il secondo grande problema è che governi sempre più scollegati dall’esito del voto popolare comportano una totale disaffezione dell’elettorato e quindi una delegittimazione delle istituzioni. Sul come affrontare questi problemi ci sono grandi distanze, ma tutti concordano sul fatto che il nostro sistema istituzionale sia un elemento di fragilità per il Paese”, ribadisce.

 

Aggiornato il 11 maggio 2023 alle ore 18:55