![Calderone: “Abbiamo un milione di posti di lavoro che non riusciamo a coprire”](/media/8277482/opinionefoto_20230419154101931_8dd7c674a0c14181129168bc8044058c.jpg?crop=0.080760146095273308,0.072111236733464174,0.30785869676403876,0.22737960642716956&cropmode=percentage&width=370&height=272&rnd=133263999610000000)
“Oggi, probabilmente, abbiamo un milione di posti di lavoro che non riusciamo a coprire, mentre abbiamo tante persone che sono fuori dal circuito lavorativo e quindi dall’impegno attivo nel mondo del lavoro”.
Così il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, al Forum Confcommercio, che sottolinea: “Guardo con grande interesse a una stagione di protagonismo dei corpi intermedi nello Stato. Credo che si debba tornare a un forte protagonismo delle associazioni datoriali e delle associazioni sindacali”.
Per Calderone: “Le politiche attive devono diventare anche proattive, per un seguito reale all’impiego, che ha bisogno di tanto, tantissimo accompagnamento. L’altro grande tema su cui stiamo lavorando – va avanti – è quello di fare in modo che le imprese possano avere i lavoratori formati per il lavoro che c’è. Ed è soprattutto per quelle che sono le sfide dell’oggi e del domani”. A cominciare dalla transizione ecologica e digitale.
Inoltre, insiste: “Il 70 per cento degli operatori nel vostro settore sono assunti a tempo indeterminato, questo vuol dire che il terziario è un settore solido che costruisce e che guarda al futuro. Credo che il vostro sia un settore strategico, non solo per i numeri ma per la qualità che produce nel fare questi numeri”. Il tutto, in particolar modo, “quando si fanno delle riflessioni e si dicono tante cose, che a volte sono frutto di fraintendimenti o di posizioni ideologiche, quando si dice che in alcuni settori cresce il lavoro precario o c’è una maggiore attenzione all’utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato e che sono forme di lavoro più fragile o precario”.
Infine, a margine del congresso della Cisal (Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori), spiega: “Io guarderei al bisogno di lavoro che c’è in questo momento. E guarderei anche al fatto che oggi, prima di fare ragionamenti anche su altri temi come quello dell’emigrazione”, che sarebbe importante, come obiettivo da cogliere, “dare a ogni cittadino italiano l’opportunità di lavorare”.
Aggiornato il 19 aprile 2023 alle ore 17:46