Il compito delle società liberali e democratiche

Noi abbiamo degli avversari, dei nemici esterni. E non bisogna svalutare i nemici interni.

Considerare la Russia e la Cina come avversari esterni è legittimo. Sono sistemi autoritari o totalitari, con ampia disposizione a maggiore potenza nel campo commerciale, militare, delle risorse, dei territori. Insomma: sono competitori o rivali, secondo le opinioni.

La potenza esiste in quanto si diffonde. Vale per tutti: cinesi e russi ritengono, a loro volta, l’Europa e gli Stati Uniti come rivali. E pensano che gli Stati Uniti e l’Europa intendano espandersi. Quindi, è una scelta di posizione parteggiare per la Russia, per la Cina, insieme o separatamente. P per l’Europa e gli Stati uniti, insieme o separatamente.

Noi riteniamo che nelle nostre società liberali e democratiche vi sia un respiro di varietà critica, più espanso che in Russia e in Cina. E scegliamo le nostre società. Una scelta del tutto legittima, fondata. Anzi: nessuno dovrebbe rinunciare alla libertà e alla critica. Invece noi stiamo rinunciando alla libertà critica. Ed è questo il nemico interno delle società occidentali, di cui si discute pochissimo o si risolve niente. Stiamo pervenendo a livelli inimmaginabili di autocombustione, tanto da supporre che vi sia un progetto evolutivo al disastro.

Questo il punto che qualcuno o molti non colgono: non basta definirci democratici e liberali. Bisogna aggiungere: portiamo la democrazia e la libertà nella pratica sociale in tutti i campi. Dico: tutti i campi.

Stiamo alterando le strutture cognitive e istitutive dell’essere umano. Dall’alimentazione al rapporto con il tempo e con lo spazio, dal rapporto con la natura ai sistemi di lavoro alla demografia e alla sessualità non c’è campo nel quale non ci dissolviamo. Tutte le invenzioni odierne e future sono contro-umane, alterative, babilonizzanti, disorientative. Non si tratta di svolgimento evolutivo. Si tratta di distruzione.

Il cibo di laboratorio non è un’evoluzione rispetto al cibo naturale: è la distruzione del cibo naturale. L’individuo maschio/donna, né maschio né donna, maschio con organi femminili, donna multiforme, è alternativo, distruttivo, involutivo. L’alterazione della collocazione concreta dello spazio e del tempo – metaverso – può disorientare la mente, dissestarla, per accumulo di tempi e spazi.

Dove stiamo, con chi stiamo? La sovrapposizione degli stranieri è la desertificazione della nostra storia, del nostro popolo, della nostra possibilità di governarci, a lungo termine. Nessuna invenzione che sia umanistica. Tutto è a carattere autodistruttivo: sessualità, alimentazione, tempo/spazio. Sono strumenti che finiscono col sostituire l’uomo nel lavoro e persino espropriarlo della conoscenza e della creatività, con l’Intelligenza Artificiale. Che esiste di positivo in questa evoluzione involutiva?

Cosa c’è da vantare, se la società democratica e liberale consente questo? Ha da vantare che occorre criticare tale perdizione, se la critica.

Bisogna distinguere: la realtà democratica liberale è una stimabilissima caratteristica delle nostre società. Da salvare. Ed è salvabile, se esercitiamo la libertà analitica avverso i rischi alterativi di cui ho detto. Possiamo giungere al crollo degli esseri umani, persino all’innesto di elementi che possono essere guidati da fuori e renderci, in uso, di chi ha la possibilità di queste manomissioni fattibili e che si propongono.

Quanto sta accadendo nel campo dell’alimentazione è incredibile, l’offensiva contro il cibo e soprattutto il cibo italiano, che resta un polo di resistenza. Noi ci troveremo sessualità, intelligenza, spazio/ tempo, popolazione, alimentazione, sistemi produttivi alterati, sovvertiti, artefatti. Poiché siamo e diciamo di essere società liberali e democratiche, animiamo la libertà in difesa dell’uomo umano/naturale/storico. Sarebbe stupefacente rimanere una società liberale e democratica in una società contronatura e contro l’uomo.

La libertà sia un antidoto.

Aggiornato il 14 aprile 2023 alle ore 10:50