Dieci anni fa, esattamente l’8 aprile, moriva Margaret Thatcher. La scorsa settimana ci ha lasciato Nigel Lawson. Senza Lawson, nessuno di noi saprebbe cosa significa la parola “privatizzazione”. Fu infatti lui a smontare pezzo per pezzo lo Stato imprenditore inglese, che – è bene ricordarlo – superava per estensione e peso l’equivalente in ogni altro Paese occidentale. Lord Lawson ricevette il Premio Bruno Leoni proprio dieci anni fa, fece un discorso impeccabile, scaldò i cuori dei pochi thatcheriani italiani. Si può leggere qui un Occasional Paper che ci regalò proprio sulla Lady di Ferro. È noto anche per aver splendidamente compendiato il suo liberismo in una frase molto cara al nostro presidente, Franco Debenedetti: the business of government is not the government of business.
Già da qualche giorno, sul canale YouTube Ibl è disponibile una conversazione con John O’Sullivan. Suo storico speechwriter, John è un vecchio amico dell’Istituto Bruno Leoni e in questa intervista ci aiuta a mettere a fuoco alcuni aspetti della figura della signora Thatcher spesso dimenticati. A dispetto del cliché, la sua assertività era tutto fuorché desiderio di essere compiaciuta: accettava di essere “sfidata” dai collaboratori, anzi li valutava proprio su quel metro, sull’abilità di far valere le proprie buone ragioni anche contro le sue prime impressioni.
La signora Thatcher resta un personaggio affascinante, uno dei pochi leader dell’ultimo scorcio del Novecento che abbia davvero lasciato un segno nella storia. Lo stesso può essere detto di Lord Lawson.
Insieme, hanno cercato di ricostruire una società inglese dove contasse di più l’orgoglio dell’indipendenza personale, il gusto di non dipendere da nessuno, il desiderio di imparare a far da sé. Sono le “virtù vigorose” che avevano fatto grande quel Paese durante il regno della Regina Vittoria e che erano state annacquate da quella tendenza alla deresponsabilizzazione che è, un po’ ovunque, la cifra del Novecento.
La signora Thatcher è scomparsa da dieci anni, ma sembrano passati secoli. Sono stati dieci anni terribili, per la libertà individuale. Ma sono stati dieci anni che forse hanno anche chiarito le cose, fatto luce su problemi e rischi di cui in precedenza non avevamo neppure consapevolezza, hanno costretto un po’ tutti a ritornare ai fondamentali. I nemici della libertà ci superano in numero, e non di poco, ma forse i nostri argomenti sono più chiari, più limpidi, più rigorosi che in passato. È una situazione che alla signora Thatcher non sarebbe dispiaciuta e l’avrebbe indotta non a lagnarsi o a biasimare il destino cinico e baro, ma semplicemente a rimboccarsi le maniche.
(*) Direttore generale Istituto Bruno Leoni
Aggiornato il 11 aprile 2023 alle ore 09:09