
“Il Governo accoglie volentieri l’invito a riferire in Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, intanto perché non vi è nessuna difficoltà a farlo, ma soprattutto perché la consideriamo un’opportunità. Anzi, un’ottima occasione di confronto, per approfondire e chiarire il merito delle questioni”.
Così il ministro per gli Affari europei e la Politica di coesione, Raffaele Fitto. Intanto, sono emersi i primi contenuti della bozza relativa al decreto sulla Pubblica amministrazione che, giovedì, dovrebbe giungere in Consiglio dei ministri. Tra questi, il rafforzamento organizzativo delle Amministrazioni che attuano il Piano nazionale di ripresa e resilienza e della capacità amministrativa degli Enti locali. Inoltre, più assunzioni nei Ministeri. Il testo, composto da 30 articoli, ha in previsione pure il monitoraggio delle riforme per la Pubblica amministrazione, nonché delle modifiche alla disciplina dell’Inviato speciale per il cambiamento climatico.
Sono in arrivo, secondo quanto trapelato dalla bozza, quasi 3mila assunzioni nella Pubblica amministrazione, attorno a 1.700 sono straordinarie e un migliaio, tra il 2023 e il 2026, per le forze dell’ordine. Oltre un migliaio sono destinate ai Ministeri, fra dirigenti, funzionari e assistenti: 301 all’Interno, 11 alla Cultura, 20 alle Infrastrutture, 210 agli Esteri, 103 all’Agricoltura, quattro all’Ambiente, quattro a Università e Ricerca, due al Ministero per Imprese e Made in Italy, 350 funzionari a quello del Lavoro, 142 al Turismo, 49 alla Salute.
La bozza, in più, ha in previsione la stabilizzazione dei precari che hanno lavorato in Regioni, Province e Comuni per almeno tre anni. In sostanza, viene fornita la possibilità a Regioni, Province e Comuni di procedere alla stabilizzazione fino al 31 dicembre 2026 che abbiano superato i 36 mesi a tempo determinato. Il tutto nei limiti della pianta organica e, comunque, previo superamento di un “colloquio selettivo”.
Aggiornato il 04 aprile 2023 alle ore 16:54