Meloni allo scontro sui migranti

Giorgia Meloni è diretta a Bruxelles: al centro del tavolo, dove siederanno anche gli altri leader europei, l’argomento sarà l’Ucraina. Nel merito del tema migranti, a quanto pare, si entrerà più avanti. Ma la questione tiene banco alla Camera, con uno scontro aspro tra il presidente del Consiglio e le opposizioni. Il leader di Fratelli d’Italia esprime il suo disappunto: sottolinea di aver udito “calunnie e falsità” nei confronti non solo del Governo, ma anche dello Stato e della Guardia costiera. Inoltre, difende a spada tratta la decisione di un coinvolgimento dell’Europa, ma anche del fatto di pensare a un Piano Mattei per prevenire le partenze. Con un concetto chiaro: prima di tutto è necessario dare un supporto alla Tunisia, per scongiurare la presenza di flussi “che nessuno saprebbe governare”.

Mentre qualcuno fa notare l’assenza di ministri leghisti, Meloni rimarca l’idea del blocco navale in chiave missione europea, con la collaborazione della Libia. In più, si mette in difesa sia dell’azione in mare che del Governo sulle “insinuazioni senza prove” in relazione al naufragio di Cutro. A tal proposito, specifica come sia falso che il Governo “lasci morire i bambini”. Non solo: afferma che il suo Esecutivo è quello che ha salvato più vite, facendo un confronto con il numero degli arrivi.

Giorgia Meloni, tra le altre cose, si sofferma anche sulle politiche green e sulla posizione del Paese per tutelare il comparto auto. Poi l’entrata a gamba tesa sul Movimento Cinque Stelle in materia di Superbonus: il Governo, dice, ha “messo le pezze a un buco di 40 miliardi”.

IL NODO DELLE PARTECIPATE

Altro punto caldo è quello relativo al nodo sulle nomine delle partecipate. Sul versante Mps, pare ci sia l’intesa per confermare Luigi Lovaglio, più in disparte il nome di Elisabetta Belloni (il cui profilo interesserebbe pure per la presidenza della partecipata specializzata in difesa, anche se è più papabile la conferma di Luciano Carta). Altro candidato per sostituire Patrizia Grieco (nominata presidente di Anima holding) è Nicola Maione, membro del cda uscente di Mps; Roberta Neri viene avvicinata all’Enav. Claudio Descalzi dovrebbe restare come amministratore delegato dell’Eni. Da capire, invece, se Stefano Donnarumma resterà ad di Terna. Qualcuno paventa l’ipotesi di Paolo Scaroni, in orbita sia di Enel che di Leonardo, ma per il momento le quotazioni sarebbero basse. Per la poltrona di Alessandro Profumoad di Leonardo – prende quota forza una soluzione interna come quella di Lorenzo Mariani, ad della controllata Mbda Italia. Da riempire anche le caselle di Consob e della direzione del ministero dell’Economia.

Aggiornato il 23 marzo 2023 alle ore 12:47