È in corso l’iter parlamentare che porterà alla istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Ancora non è stato adottato un testo base, per cui il campo d’indagine e la durata stessa della Commissione rimangono da definire, ma le tre proposte presentate (firmatari Riccardo Molinari, Galeazzo Bignami e Davide Faraone, rispettivamente di Lega, Fratelli d’Italia e Azione-Italia viva) hanno in comune la volontà di indagare sulle eventuali inadempienze e sui possibili comportamenti illeciti tenuti durante il periodo della pandemia. Nel frattempo, alla Commissione Affari sociali della Camera, competente per materia, sono cominciate le audizioni sulle tre proposte di legge, generando in qualche organo di stampa poco avvezzo alle procedure parlamentari l’errata convinzione che la Commissione d’inchiesta sia già stata istituita e abbia iniziato i lavori. Molto opportunamente il presidente della Commissione Affari sociali, Ugo Cappellacci (Forza Italia), non ha voluto limitare le audizioni unicamente agli esperti e ai tecnici del settore, ma ha ritenuto di ascoltare anche gli esponenti delle associazioni. L’avvocato Consuelo Locati, in rappresentanza dell’associazione “#Sereniesempreuniti” che raggruppa numerosi familiari delle vittime del Covid, ha auspicato che la nascente Commissione possa ricostruire in maniera puntuale quanto realmente accaduto in quei drammatici mesi, facendo anche luce su eventuali responsabilità.
L’avvocato Locati ha voluto anche ricordare il dramma personale di quanti hanno perso un familiare, come è avvenuto a lei, che ha visto il papà morire soffocato a Bergamo, la “Wuhan occidentale”, senza potere far nulla per lui se non cercare inutilmente bombole d’ossigeno che nel frattempo erano divenute introvabili. Numerose sono state le domande poste dalla rappresentante dell’associazione sulle mancanze che a suo avviso hanno caratterizzato la gestione della pandemia, alle quali spetterà alla commissione rispondere, anche se una risposta su tutte la fornisce l’avvocato stesso affermando che “dovevamo essere pronti e non lo eravamo. Esiste un regolamento sanitario internazionale che l’Italia ha sottoscritto nel 2005 e che dava indicazioni su cosa dovevamo fare e invece noi non abbiamo fatto nulla di tutto questo”. Sulla stessa linea è intervenuta anche Anna Lisa Mandorino di Cittadinanzattiva, che ha concordato sulla necessità di istituire la Commissione d’inchiesta, osservando che essa servirebbe a ricucire il rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni, oltre a evitare il ripetersi degli errori commessi.
In attesa che venga istituita la Commissione parlamentare d’inchiesta, emergono ogni giorno nuovi particolari sulle indagini che sta conducendo la Procura di Bergamo sulle prime fasi della pandemia, da cui risultano evidenti le discordanze dei pareri sulle procedure da seguire e le visioni opposte fra chi intendeva minimizzare il problema (con un occhio alle attività produttive) e chi, invece, voleva “chiudere tutto”. Per Locati, “il lavoro della Procura bergamasca restituisce dignità e rispetto alle famiglie che non hanno trovato ascolto in altre sedi istituzionali, anche se questo non servirà ad alleviare il dolore di tante persone che hanno perso i loro cari”.
Aggiornato il 09 marzo 2023 alle ore 13:00