A Londra invece…

L’atto simbolico migliore per l’Ucraina è stato fatto a Londra. Persone armate di due carriole piene di vernice lavabile hanno interrotto un attimo il traffico davanti all’ambasciata russa di Londra, poi hanno sparso la vernice col giallo e il blu della bandiera ucraina nelle due corsie della strada.

Gli inglesi conoscono le dittature e sanno come si tratta con loro, forse perché non le hanno mai conosciute, a parte la breve parentesi populista di Oliver Cromwell. Hanno certamente fatto errori di valutazione, soprattutto quando con i francesi (che poi si rifugiarono nella “pace” del maresciallo Philippe Pétain) regalarono la Cecoslovacchia ad Adolf Hitler, alla conferenza di Monaco del 1938. Tornarono a casa accolti da un’opinione pubblica rincretinita dal pitone nazista, ma che – come disse Winston Churchill – perse l’onore inseguendo una pace che in realtà alimentava la sete di guerra hitleriana.

GALIMBERTI SULLA PSICOLOGIA DEI DITTATORI

Per fortuna in tutta l’Europa, non solo nel Regno Unito, l’opinione pubblica distingue il bene dal male e non si fa influenzare dalla psicologia paranoica dei dittatori. Anche Vladimir Putin crede a ciò che dice quando dice che è l’Occidente ad aver aggredito la Russia. Così afferma Umberto Galimberti, il quale aggiunge: “Non possiamo pronunciare la parola pace e poi pensare che con questa parola si risolvano i problemi, mantenendo la propria “comfort zone” a ogni costo. I dittatori invece partono dal concetto che o si vince o si perde. Non si siedono a un tavolo di trattative”.

MARCO TARADASH SU LIMES E IL RIFORMISTA

Da questa intervista (del 17 febbraio 2022) emerge – oltre alla poca capacità analitica dell’intervistato, da allora onnipresente su giornali e Tv – come l’antiamericanismo sia la cifra del Riformista e il putinismo quella di Limes.

IL “CAPPONE” DEL SOL DELL’AVVENIRE

Scrive Luciano Capone: “Un anno dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, dopo un anno di crimini russi, di scuole e ospedali bombardati, di torture e stupri, di furti e rapimenti, di discorsi e azioni genocide, il direttore dell’Avvenire scrive che Putin e l’Occidente pari sono. Vergogna”.

QUESTA MI ERA SFUGGITA

Il comunista Marco Rizzo si è lamentato. Dopo 20 anni di Parlamento… riesce appena a tirare fine mese ricevendo un vitalizio da ex parlamentare di 4.500 euro netti al mese.

LA CINA E IL SUO DOPPIO

È chiaro che la Cina ha più chance dell’Europa di ridurre alla ragione il criminale finito sul trono dell’ex Unione Sovietica. Un ragionamento serio potrebbe aggallare non prima di maggio, se Kiev avrà ripreso parte del territorio perso in Donbass, e la Cina potrebbe cercare di recuperare il suo rapporto con l’Occidente tutto, dopo che sta perdendo ricchezza economica. La nuova Cina è l’India, dove i milionari sono più numerosi che a Pechino e dintorni. In alternativa la Cina abbraccerà Putin. Su un punto, però, dobbiamo usare ragionevolezza e serietà intellettuale: può mai essere credibile una nazione che ha invaso e conquistato il Tibet, grande come mezza Europa e con una tradizione millenaria, che non aveva neanche detto una parola ostile nei confronti dell’appena nata dittatura maoista? Può essere credibile la Cina che vorrebbe prendersi anche Taiwan, che non è sua, dal momento che il Kuomintang, perdendo la guerra civile sulla terraferma, ha però conservato quell’isola che allora in Italia si chiamava Formosa.

I DIRIGENTI STORICI DEI PARTITI DEL PROLETARIATO AMAVANO I ROLEX E LE FERRARI

La madre di Leonid Brežnev disse al figlio, a proposito della sua collezione delle migliori auto del mondo: “Bella! Speriamo che non ritornino i bolscevichi!”. Nel 1980 il garage di Brežnev aveva 50 fuoriserie, che egli faceva mantenere con scrupolo e che utilizzava a turno, guidandole personalmente a velocità sostenuta sulla Leningradsky Prospekt che, nelle occasioni, veniva chiusa al traffico per diverse ore. Tra i pezzi più importanti della collezione, anche una speciale Mercedes Limousine a sei porte, costruita in soli due esemplari. L’altro andò all’imperatore Hirohito. Il presidente statunitense Richard Nixon regalò al collega sovietico, nel 1972, una Cadillac Eldorado e, dietro richiesta dello stesso Brežnev, nel 1974 gli fece recapitare una versione personalizzata della Lincoln Continental.

Anche il comitato centrale del Partito Comunista italiano, nel 1968, fece dono al leader comunista di una fiammante Maserati Quattroporte, all’epoca considerata una delle berline dalle più elevate prestazioni della produzione mondiale. Brežnev, inoltre, apprezzava ogni genere di oggetti di lusso e di cibi raffinati e capitalistici. Per esempio beveva vini Bordeaux. Brežnev, Che Guevara e Fidel Castro avevano anche una passione per il Rolex, come del resto Saddam Hussein, Gheddafi e Putin. I Kim dittatori del Nord Corea optano per Omega Constellation d’oro e per Movado Moderna.

NON È QUESTIONE DI STARE CON FRATELLI D'ITALIA O MENO

Lo scandalo è che al maresciallo Tito – dittatore, infoibatore – l’Italia abbia assegnato il titolo di Cavaliere della Repubblica. È un esempio della dittatura di idee bosoniche, tanto micragnosi ed emicraniosi sono stati gli esiti, e giganteschi i danni. Come se i polacchi nel 1990 avessero dato una medaglia d’oro a Stalin o a un neonazista.

Ps: Del resto, nella mia città a sempiterna guida Partito Democratico, ci sono due vie parallele in centro, una è via Stati Uniti, e l’altra è via Unione Sovietica (come se ci fosse una strada titolata via Italia fascista).

RADIO LONDRA

Regno Unito: Richiesta passaporto inglese. Modalità richiesta: On line. Tempo impiegato compilazione moduli: 20 minuti. Tempo di consegna: tre settimane. Modalità di consegna: a casa per posta. Costo: 67 euro (sterline 75,50). Validità: anni 10

Italia: Richiesta di passaporto italiano: solo di persona alla questura. Modalità richiesta: solo su prenotazione presso questura locale. Tempi per appuntamento in questura: minimo 60 giorni. Tempo per la consegna del passaporto: minimo 60 giorni. Ritiro: presso la questura. Costo: 116 euro. Validità: 10 anni. Da Londra è tutto. A voi studio (testo di Antonino Trunfio su Facebook)

GLI AMERIKANI E I FRANCESI E SPAGNOLI

Il buon senso dovrebbe essere il nostro Articolo Uno. Ogni tanto incappo in discussioni sugli “amerikani”, considerati a sinistra come gli autori di ogni male del mondo. Per esempio, la strage dei “pellerossa”. Intanto, ricordiamoci che molta parte degli Usa era spagnola (Florida, California, Arizona, New Mexico, Texas) oppure dei francesi (la Louisiana e gli Stati del Middle East). Ma, soprattutto, perché invece non si accusano gli spagnoli per la sparizione di quasi tutti gli indios in Messico e nel Centro America (a parte i maya, comunque immiseriti ancora oggi)? Aztechi e Incas hanno fatto una fine migliore dei Navajos? E come mai non si accusano spagnoli e francesi per lo schiavismo nelle loro colonie nordamericane e latino-americane? La Francia ancora oggi reprime rivolte locali nelle “sue” isole della Martinica e Guadalupe, per dire…

Aggiornato il 27 febbraio 2023 alle ore 13:01