Regionali, Calenda: “Ora partito unico con Renzi”

Carlo Calenda punta al partito unico con Matteo Renzi. Il leader di Azione, in un’intervista alla Stampa, spiega l’intenzione di varare una nuova formazione insieme al capo di Italia viva. “Ho letto – spiega Calenda – cose fantasiose di tensioni che non ci sono: ci siamo sentiti con Matteo, abbiamo condiviso la scelta di Letizia Moratti e il commento successivo al voto”. Ora “anticipiamo il partito unico, vogliamo aprire il cantiere a marzo invitando liberali, +Europa e i popolari del Pd. Dobbiamo dare a questo Paese un grande partito liberaldemocratico che sfondi alle Europee”. Questo partito liberal si alleerà “con le forze politiche che appartengono alle grandi famiglie politiche europee e che condividono un pensiero. Ma prima – sottolinea – bisogna arrivare al 20 per cento andandosi a prendere i voti, radicandosi sui territori e proponendo soluzioni concrete”.

Calenda torna sul risultato delle Regionali in Lombardia e nel Lazio, escludendo di aver criticato l’intelligenza dei votanti, dopo la sconfitta del Terzo polo. “Non mi sarei mai permesso – spiega – ho detto solo che qualche volta non hanno ragione. Sono trent’anni che si vota contro qualcuno piuttosto che per qualcosa, destra contro sinistra”. Il bipolarismo “ha distrutto questo Paese. E per fortuna non è tornato. Semplicemente alle Regionali il sistema di voto obbliga una scelta bipolare, esiziale per chi è al centro e ha un forte voto di opinione come noi”. Alle Politiche “abbiamo preso l’8 per cento partendo da zero in due mesi. E ci abbiamo messo un decimo del tempo di Giorgia Meloni. Bisogna saper alzare lo sguardo”. Calenda non pensa al capo largo “perché noi e i 5 stelle la pensiamo diversamente su tutto. Ho però proposto di fare un tavolo comune sul salario minimo. Sono disponibile su una questione di merito a discutere con tutti, e proporrò a Stefano Bonaccini o Elly Schlein di fare una mobilitazione insieme sulla sanità. Non smetteremo di dialogare anche con il governo”.

Ma l’intervista di Calenda alla Stampa è in antitesi rispetto alla ricostruzione che il Giornale pubblica stamattina. Sul quotidiano si fa riferimento a un rapporto, quello tra il leader di Azione e Renzi, ormai arrivato al capolinea. “La cifra dello scontro – scrive il Giornale – è contenuta nei toni durissimi usati da Carlo Calenda contro Renzi, martedì sera, in direzione: Mi sono stancato. Io ci metto soldi – avrebbe detto – ci metto la sede, la struttura, giro l’Italia mentre Renzi se ne sta tranquillo al sole di Dubai e Riyad. Parole di fuoco, quelle di Calenda, riferite al Giornale da una fonte di Azione che ha preso parte alla direzione di martedì sera”. Ma oggi è arrivata una smentita dall’ufficio stampa del partito. “I virgolettati apparsi oggi sul Giornale, e attribuiti al leader del Terzo polo Carlo Calenda alla ricostruzione – si legge in una nota di Azione – sono totalmente privi di fondamento. Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno condotto insieme la recente campagna elettorale per le elezioni regionali partecipando ad aperture e chiusure. Nei casi in cui il senatore Renzi non era presente le iniziative hanno visto sempre la partecipazione dell’onorevole Elena Bonetti, vicepresidente della Federazione Azione-Italia viva o dell’onorevole Ettore Rosato. Circostanze, queste, che potevano essere tranquillamente verificate”.

Aggiornato il 16 febbraio 2023 alle ore 16:49