Sintesi della Riforma Cartabia del processo civile in 4 scadenze

In un contesto storico significativo per la legislazione inerente alla procedura civile, a causa della Riforma Cartabia, tutto il mondo dell’avvocatura è indotto ad un aggiornamento delle proprie competenze e della propria attività forense. Ogni riforma non può non suscitare una sorta di apprensione e disagio nella bussola normativa, con cui si orientano gli avvocati e su cui gli stessi basano la propria procedura civile forense. Per questi motivi, il Consiglio nazionale forense (Cnf) ha redatto un nuovo documento che spiega in modo efficace le novità della Riforma Cartabia, novità introdotte tramite la legge di bilancio (legge 197/2022) e grazie al Decreto Milleproroghe (d.l. n. 198/2022), in cui sono riassunte in modo esaustivo tutte le modifiche apportate dalla suddetta riforma.

In una eloquente tabella, il Consiglio nazionale forense declina tutte le novità in questione, suddividendole in quattro scadenze temporali. 

1) Cominciando dalla prima data, il primo gennaio del 2023 sono state applicate le norme previste dagli articoli 127, 127 bis e 127 ter del Codice di procedura civile, riguardanti sia l’utilizzo delle applicazioni audiovisive durante l’udienza sia il deposito inerente alle note scritte in sostituzione dell’udienza e ciò riguarderà tanto i processi di nuova introduzione quanto quelli già in essere. Inoltre, secondo l’articolo 193 comma 2 del Codice di procedura civile, basta il deposito della dichiarazione sottoscritta con la firma digitale per poter effettuare il Giuramento, anziché compierlo direttamente in udienza.
Oltre a quanto finora esposto, è importante citare l’introduzione della giustizia civile, che a partire dalla succitata data vedrà vigenti l’obbligatorietà del deposito telematico degli atti e il potere di certificazione di conformità di tutti gli atti e di tutti i provvedimenti, secondo quanto previsto dalle norme inserite negli articoli che vanno dal 196 quater al 196 undecies del Codice di procedura civile.

Dal primo gennaio 2023, nei processi in corso e in quelli futuri è obbligatorio l’applicazione delle norme riguardanti il rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione. Invece, per i nuovi giudizi vige l’applicazione della nuova disciplina del processo di Cassazione inerenti agli atti introduttivi ed ai motivi di ricorso, eccetto la revocazione per contrarietà alle norme Cedu, che a sua volta entrerà in vigore dal prossimo primo marzo. Dulcis in fundo, è entrata in vigore anche la nuova normativa sul rito della decisione del processo in Cassazione, sia per i processi già in esecuzione sia per quelli di nuova introduzione.

2) Dal 28 febbraio del 2023 si applicheranno le modifiche della Riforma Cartabia che riguarderanno la Pubblica amministrazione e nello specifico, sarà vigente l’obbligatorietà del deposito telematico degli atti per tutti quei dipendenti rappresentanti le amministrazioni in giudizio e verrà introdotta la limitazione della responsabilità contabile per quanto riguarda le fattispecie di dolo o colpa grave sia per le conciliazioni giudiziali sia per le mediazioni in cui è coinvolta la Pubblica amministrazione e ciò interesserà anche gli accordi conclusi in procedimenti anteriori alla suddetta data di entrata in vigore della nuova normativa di riferimento.

3) Dal primo marzo del 2023 saranno vigenti le nuove norme che regoleranno le impugnazioni di nuova introduzione, per quanto riguarda sia il processo del lavoro sia la disciplina della provvisoria esecutività della sentenza di primo grado. Mentre le nuove norme dell’articolo 475 del Codice di procedura civile regoleranno la forma del titolo esecutivo in copia attestata conforme all’originale, ma solo per quegli atti di precetto notificati a partire dal primo marzo.

4) In finale, dal 30 giugno del 2023, dinanzi al Giudice di Pace ed al Tribunale delle acque, nonché dinanzi al Tribunale dei minorenni, il deposito telematico e la redazione elettronica degli atti dei processi saranno obbligatori. Inoltre, entreranno in vigore le norme sulla mediazione, sulla negoziazione assistita, sui mediatori familiari, sul gratuito patrocinio, nonché sui crediti d’imposta per la mediazione e per la negoziazione.

Aggiornato il 13 febbraio 2023 alle ore 15:56