Milleproroghe, la sintesi sui balneari e i medici di base

La partita del Milleproroghe al Senato viene condotta tra una discussione sulla pensione dei medici di base e sui balneari. Il centrodestra cerca una sintesi. Così viene riesumata la proroga per le gare. Niente da fare, invece, per la proroga dello smart working per i fragili. Le formulazioni tecniche individuate rappresentano una cartina di tornasole delle fibrillazioni che i temi creano nella maggioranza. La mediazione portata avanti in maggioranza, in primis dal ministro per i Rapporti con il parlamento Luca Ciriani, prova a salvare il salvabile tenendo insieme tutto e il risultato è una nuova sostanziale presa di tempo. Così, mentre il senatore forzista Maurizio Gasparri annuncia che “si sta trovando una sintesi sui balneari”, iniziano a circolare gli emendamenti ai quali stanno lavorando. Si agisce sulla proroga del monitoraggio delle concessioni e sui bandi legati all’attuazione del riordino della materia. Ma l’aspetto più controverso è appunto rappresentato dal voto dell’emendamento che proroga di un anno l’avvio delle gare: c’è, è firmato dagli azzurri ma non entrerà nella proposta dei relatori.

Fratelli d’Italia – spiega Gianluca Caramanna, responsabile turismo del partito – ha preso atto della richiesta maggioritaria di procedere, all’interno del Decreto Milleproroghe, con una proroga delle concessioni di un anno rispetto ai termini stabiliti dal Ddl Concorrenza e pertanto sosterrà gli emendamenti di maggioranza che vanno in questa direzione”. Mentre i forzisti rivendicano di aver portato Fdi dalla propria parte: “Forza Italia – dice la presidente dei senatori Licia Ronzulli – è sempre stata in prima linea nel cercare una soluzione condivisa in merito alla vicenda delle concessioni balneari. E abbiamo esposto ai colleghi degli altri gruppi le ragioni della categoria, in un confronto soprattutto con i senatori di Fdi, che hanno accolto la nostra proposta di estendere le concessioni”.

Si procede, dunque, in buona sostanza per “parti separate” anche se la sintesi formale arriverà a breve insieme a un parere del Mef. Le opposizioni chiedono conto del fatto che non ci sia una intera formulazione del governo. “Perché non c’è un emendamento del governo? Ma è giusto – sottolinea il senatore dem Daniele Manca – capire da parte del governo se possono essere prodotti impatti sulla finanza pubblica”. L’opposizione pone anche il problema della copertura di una eventuale possibile procedura di infrazione da parte di Bruxelles.

Sembra dunque, al momento superato, lo scoglio più grosso della maggioranza per quanto riguarda il Decreto Milleproroghe che vede anche una serie di altre novità. Tra le altre la possibilità per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, entrambi convenzionati al Servizio sanitario, di andare in pensione a 72 anni e non a 70. E sempre sul fronte sanitario la proroga della Carta d’identità elettronica per un anno, con la richiesta di un impegno a che la misura diventi strutturale. Niente da fare, invece, per la proroga dello smart working per i fragili che ha avuto parere contrario del governo e non è stata dunque approvata per una questione di copertura.

Aggiornato il 09 febbraio 2023 alle ore 11:32