Furti d’energia: i vigili sorvegliano le centraline nel campo rom

Dove sono i vigili? Nel campo rom di via Candoni, a Roma, dove da oggi piantoneranno le centraline dell’elettricità. A referto ci sono troppi sovraccarichi provocati, a quanto pare, da un eccessivo assorbimento delle utenze elettriche e da “manomissioni dei quadri elettrici di zona”. Così “si verificano continui guasti ai quadri” e “agli impianti di distribuzione elettrica”. Questo è quanto compare nell’ordinanza (valida fino al 15 febbraio) firmata dal sindaco capitolino, Roberto Gualtieri. Provvedimento che fa riferimento a un’area che si sviluppa su circa 25mila metri quadrati, dove sono collocati 115 moduli abitativi (tre dei quali coinvolti in un incendio avvenuto il 25 gennaio) e che ospita quasi 600 persone.

Pertanto, in questo servizio di vigilanza interna è necessaria la presenza della Polizia locale, come indicato dal Comando generale, anche per evitare “la possibile manomissione o alterazione dei quadri elettrici”. Da qui la richiesta di un invio quotidiano di una autopattuglia a turno – con due unità – fino al 15 febbraio, con orario 6,48-14 e 12,48-20. Gli agenti, in sostanza, dovranno – oltre ai consueti compiti – evitare l’eventuale violazione o alterazione dei quadri elettrici e dei gruppi di emergenza, così come la modifica o l’allaccio di quelle utenze che non sono autorizzate. Il tutto a seguito dell’ordinanza di Gualtieri, redatta – tra l’altro – per evitare gli incendi dei moduli abitativi presenti nella baraccopoli. A onor del vero, viene segnalato che la mancanza di energia elettrica comporta pure l’impossibilità di riscaldare i container, oltre alle difficoltà “di curare l’igiene personale” e di “preparare i pasti”. E per superare tali ostacoli “gli ospiti del campo ricorrono all’accensione di fuochi davanti alle abitazioni, con rischi elevanti di incendio e di pericolo per le persone”.

Sulle disposizioni operative emanate dal Comando generale, che prevedono, con tanto di piantina, come le pattuglie dovranno posizionarsi in funzione preventiva presso le centraline e i quadri elettrici presenti all’interno del campo, è intervenuto il commento del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori Polizia locale), che per voce del segretario romano aggiunto, Marco Milani, racconta: “In una città dove la cronica carenza organica di agenti ha superato le 3mila unità, sottrarre ulteriori preziose risorse al territorio e ai cittadini appare essere il frutto dell’ennesima improvvisazione gestionale”.

Mentre qualcuno mormora che la grossa fetta degli agenti si trova “nel centro, perché deve essere il salotto radical chic della Capitale”, il sindacato – continua Milani – denuncia che la situazione all’interno dei campi rom “è degenerata nell’ultimo biennio, anche grazie alla snaturalizzazione del Gruppo speciale sicurezza pubblica emergenziale, da ordinamento preposto ai controlli”.

Non solo: “Un’ulteriore riflessione andrebbe fatta, infine, sul ruolo e sui compiti d’istituto della Polizia locale. A parere di questo sindacato, è inverosimile che gli agenti debbano essere impiegati a piantonare, h24, centraline, impianti elettrici e pali della luce, con modalità simili al picchetto presente all’altare della Patria. A un organico con sempre meno uomini, sembrerebbero corrispondere sempre più compiti assurdi”.

Aggiornato il 09 febbraio 2023 alle ore 14:33