Pinelli, l’avvocato leghista nuovo vicepresidente del Csm

Leghista e amico di Luciano Violante. Due peculiarità che, evidentemente, non vanno in conflitto. Fabio Pinelli è il nuovo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. L’elezione è passata con 17 voti. Invece, 14 sono andati a Roberto Romboli, costituzionalista dell’Università di Pisa, in quota Partito democratico. C’è stata anche una scheda bianca. Avvocato di diversi esponenti della Lega, ma anche socio con l’ex presidente della Camera della Fondazione Leonardo e di ItaliaDecide, associazione per la qualità delle politiche pubbliche, Pinelli ha fama di tecnico con relazioni politiche trasversali. Ha 57 anni, è nato a Lucca, ma è padovano di adozione. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, dal 1997 è iscritto al Foro di Padova e dal 2010 anche all’Albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle altre giurisdizioni superiori.

È specializzato nel diritto penale dell’economia ma la sua attività difensiva è variegata. È l’avvocato di Armando Siri, che da sottosegretario nel governo Conte 1 fu costretto a dimettersi per un’indagine di corruzione, e di Luca Merisi, l’ex guru social della Lega. E assiste la Regione Veneto di Luca Zaia nel maxiprocesso sull’inquinamento Pfas nelle province di Vicenza, Verona e Padova. È anche legale di Paolo Berizzi, il giornalista di Repubblica oggetto di pesanti minacce e diffamazioni. E davanti alla Corte costituzionale rappresenta il Senato nel conflitto con i pm di Firenze titolari dell’indagine Open a carico di Matteo Renzi. Tutti procedimenti che ora dovrà necessariamente lasciare.

Prendendo la parola dopo la sua elezione, Fabio Pinelli ha sottolineato: “Cerchiamo di essere credibili, trasparenti, mai obliqui nell’interesse del Paese. Orienterò ogni mio comportamento nell’interesse del Paese con la guida e il faro del presidente della Repubblica”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla seduta straordinaria del Plenum del Csm dopo l’elezione di Pinelli ha detto che al vicepresidente del Csm “spetta il compito di favorire la coesione: con la sua elezione lei è divenuto il punto di riferimento di tutto il consiglio. L’adozione di delibere condivise, ne rende più efficace e autorevole il percorso”.

Aggiornato il 26 gennaio 2023 alle ore 09:13