Le istituzioni comunitarie, così come sono state concepite, rappresentano un sistema di governo veramente democratico? La governance dell’Unione europea, così com’è strutturata, è comparabile con le grandi democrazie del mondo? L’Unione europea è in condizione di affrontare le grandi sfide internazionali con potenze economiche e militari di Paesi come gli Stati Uniti e la Cina? Nel mondo dove vigono le democrazie, esistono vari tipi di governo legittimati democraticamente quali: le repubbliche presidenziali, quelle semipresidenziali, le repubbliche parlamentari, le monarchie costituzionali. Inoltre, ci sono Paesi dove vige il premierato (primo ministro) o come in Italia dove l’esecutivo è presieduto da un presidente del Consiglio che rappresenta un primus inter pares tra i ministri facenti parte del governo. Le repubbliche presidenziali prevedono l’elezione diretta del capo dell’esecutivo. La competizione elettorale per l’elezione del presidente si può svolgere ad un solo turno, gli Stati Uniti, o a doppio turno come in Francia.
Le repubbliche parlamentari prevedono l’elezione dei rappresentanti ed indirettamente il governo che si forma in parlamento sulla base di maggioranze espresse dagli elettori o da maggioranze che si formano in Parlamento. In qualsiasi tipo di democrazia i governi sono espressione diretta o indiretta dell’elettorato attivo che ne indirizza l’operato sulla base del programma politico di governo e quindi delle proposte dei partiti che competono alle elezioni. Le istituzioni europee sono un unicum nel panorama dei sistemi democratici del mondo. Sono sette le istituzioni europee: il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio dell’Unione europea, la Commissione europea, la Corte di giustizia europea, la Banca centrale europea e la Corte dei conti europea. Inoltre, sussistono trenta agenzie decentrate e distribuite in tutta l’Unione europea.
Il Consiglio europeo non ha poteri legislativi mentre gli sono assegnati i poteri di indirizzo politico. Il Parlamento, Il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea “elaborano le politiche e le leggi che si applicano in tutta l’Unione europea. Il Consiglio europeo è rappresentato dai capi di Stato e di governo dei Paesi Ue e il Consiglio dell’Unione europea dai rispettivi governi. Il Paese aderente all’Unione europea può, in caso di disaccordo, può esercitare il diritto di veto avverso direttive che non condivide. Il Parlamento europeo è eletto a suffragio universale e il numero degli eletti è predefinito sulla base della popolazione dei singoli Paesi. Il numero dei deputati europei è di 705 dei quali 76 sono italiani. La ripartizione dei seggi si basa sulla formula della cosiddetta proporzionalità regressiva ovvero i Paesi più piccoli eleggono un numero di deputati maggiore rispetto alla popolazione. Una volta nominato dai vari governi il Consiglio dell’Unione europea resta in carica per i cinque anni di mandato. L’unicità delle istituzioni europee è data dal fatto che non c’è sincronia tra le elezioni politiche dei governi dei Paesi aderenti all’Ue con i membri della Commissione e spesso ci si ritrova un commissario espressione di esecutivi non più in carica.
Pertanto, ci si può ritrovare un commissario come Paolo Gentiloni che rappresenta l’Italia e che è stato indicato da un governo espressione di un’altra maggioranza. Le politiche sovranazionali vengono esercitate da istituzioni non realmente rappresentative della volontà popolare dell’elettorato dei vari Paesi membri. Solo quando l’esecutivo europeo sarà diretta espressione di una competizione elettorale si potrà parlare di democrazia nell’Unione europea. Per paradosso anche da crisi di governo. Oggi è una istituzione oligarchica e autoreferenziale senza una vera legittimazione politica che emana direttive vincolanti che poco hanno di democratico!
Aggiornato il 16 gennaio 2023 alle ore 13:32