
Giulio Terzi, presidente della commissione per le Politiche dell’Unione europea, ha commentato l’avvio dei lavori: “Con le audizioni di oggi in IV Commissione ha inizio un approfondimento sulla proposta di regolamento relativa alla legge europea per la libertà dei media che contribuirà in modo determinante non solo al rafforzamento della libertà dei media, al loro pluralismo, al contrasto alla disinformazione, ma anche alle condizioni che ne permettono il corretto funzionamento e l’equa distribuzione delle risorse pubbliche”.
Tra i temi affrontati, che si intrecciano con quelli del pluralismo e della libertà dei media, vi sono tra gli altri: il livello dell’armonizzazione dei servizi dei media, gli investimenti transfrontalieri, le garanzie per i giornalisti, i sistemi di misurazione dell’audience. Questi i pilastri su cui si basano le valutazioni della Commissione europea sullo stato di diritto.
L’esercizio puntuale del diritto/dovere di informazione e l’informazione libera e indipendente, sono infatti principi riconosciuti da numerose risoluzioni, dichiarazioni formali e convenzioni nazionali ed internazionali alla base della accountability politica all’interno di ogni democrazia.
Per questo il ruolo dell’Ue diventa fondamentale, come spazio di stato di diritto, in qualità di attore in prima linea nella difesa dei valori democratici minacciati dalle pericolose influenze di Paesi terzi ed entità straniere. Il regolamento europeo – anche con il diritto alla conoscenza promosso dal Consiglio d’Europa tramite una recente risoluzione che il Senato ha già in parte recepito attraverso la Commissione per la tutela dei diritti umani – acquista maggiore attualità sia negli Stati membri dell’Ue, sia nei processi di transizione verso la democrazia in tutti i continenti.
Aggiornato il 10 gennaio 2023 alle ore 18:29