
Il governo Meloni dice sì a un ordine del giorno del Terzo polo. L’obiettivo è cancellare la riforma Bonafede, la cosiddetta Spazzacorrotti. La legge prevede che il condannato per corruzione non può avere sconti o benefici di legge (la corruzione è ritenuto reato ostativo). L’ordine del giorno, per il primo firmatario, il deputato calendiano Enrico Costa, è “un grande risultato niente affatto scontato. Dimostra che le nostre idee sui temi della giustizia rappresentano un punto di riferimento. Nel nostro programma è scritto chiaro e tondo: ripristino della prescrizione sostanziale. Ed è quello che abbiamo previsto nell’odg. Siamo certi – conclude – che il ministro Carlo Nordio darà attuazione a questo importante atto di indirizzo”.
L’ordine del giorno contro la legge Spazzacorrotti è stato inserito nel Decreto Rave. Prevede anche che il governo predisponga una “con una rivisitazione organica, il ripristino della disciplina della prescrizione sostanziale in tutti i gradi di giudizio, rimuovendo le criticità derivanti dalla legge 3/2019”. Contrari all’Odg sono stati M5s e Pd. “Cancellare le storture della riforma Bonafede – spiega Matteo Richetti, capogruppo di Azione–Italia viva alla Camera – era una nostra priorità, tanto da includerla nel programma elettorale. Bene, dunque, il parere positivo espresso dal governo al nostro odg sul ripristino della prescrizione sostanziale. Chi ci attacca lo fa strumentalmente e senza argomenti: a loro lasciamo le chiacchiere, noi continuiamo a lavorare perché questo Paese possa avere presto una giustizia moderna ed efficace”.
Cosa prevede la Spazzacorrotti? La legge ha inasprito le pene per i reati di corruzione e appropriazione indebita, aumentando anche la durata delle sanzioni interdittive a carico di società ed enti responsabili di reati contro la Pubblica amministrazione. Prevede la possibilità di perseguire i cittadini italiani o stranieri che commettono alcuni reati contro la Pubblica amministrazione all’estero, senza necessità di richiesta del Ministro della Giustizia e in assenza di denuncia di parte. La legge Spazzacorrotti prevede la sospensione del corso della prescrizione già dalla data di pronuncia della sentenza di primo grado. Autorizza nei procedimenti per reati contro la Pubblica amministrazione l’uso delle intercettazioni. I condannati per alcuni reati contro la Pubblica amministrazione, come detto, non possono accedere ai benefici carcerari e alle misure alternative alla detenzione. In caso di abolizione della Spazzacorrotti, si tornerebbe alla “vecchia” prescrizione.
Aggiornato il 29 dicembre 2022 alle ore 18:13