Manovra: il testo alla Camera

La manovra (domani è attesa la fiducia) approda oggi alla Camera, anche se in ritardo rispetto al previsto, perché il testo potrebbe dover tornare in commissione a causa di un emendamento che stanzia 450 milioni per i Comuni e che sarebbe senza copertura.

Tra i punti salienti, è stata soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il pagamento con Pos. Ecco il ritorno, quindi, delle multe ai commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Per cercare soluzioni per alleviare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti, spunta un tavolo permanente tra le categorie interessate. Ma qualora non arrivi a un “livello dei costi equo e trasparente”, partirà per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un “contributo straordinario” per le misure atte a contenere l'incidenza dei costi a carico degli esercenti.

È stata rimodulata la 18App per i 18enni. Ci sono due nuovi bonus, incentrati sul reddito e sul merito, la “Carta della cultura Giovani”, per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, utilizzabile nell'anno successivo a quello del compimento di 18 anni e la “Carta del merito”, per chi si è diplomato con 100 centesimi. Per la cronaca, valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili. Queste le parole di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio: “18App viene sostituita e migliorata introducendo due nuove misure, separate ma cumulabili: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito. La prima riguarda un bonus per i diciottenni le cui famiglie hanno un Isee non superiore a 35mila euro, e l’altra prevede un bonus di 500 euro per chi conseguirà il diploma di istruzione secondaria superiore con una votazione di 100 centesimi. Inoltre, verranno rafforzati anche i meccanismi anti-truffa. Con queste misure diamo valore al merito e mettiamo in campo un sistema equo per rendere più accessibile la cultura ai giovani”.

Inoltre, sarà più semplice alzare limposta di soggiorno a 10 euro nei Comuni capoluogo di provincia che, in base agli ultimi monitoraggi, abbiano avuto presenze turistiche venti volte superiori a quelle dei residenti. Secondo un emendamento approvato in commissione Bilancio, non sarà più un decreto ministeriale a individuarli: i Comuni faranno riferimento ai dati pubblicati dall’Istat relativi alle presenze turistiche medie registrate nel triennio precedente all’anno in cui viene deliberato l'aumento dell'imposta. Per il triennio 2023-2025 si considera la media delle presenze turistiche del 2017-2019. Senza dimenticare, poi, che tornerà la possibilità di rinegoziare il mutuo, passando dal tasso variabile al tasso fisso e cambierà la norma che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni: salirà dall’80 all'85 per cento la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2mila-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte gli scaglioni saranno rivisti con una riduzione della percentuale.

C’è poi il capitolo sul reddito di cittadinanza. Non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al sostegno. Slitterà dal 31 gennaio al 31 marzo lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro inerenti il periodo 2000-2015. Prorogati, fino al 30 giugno 2023, tavolini all’aperto e dehor liberi. Ok al bonus Iva al 50 per cento per l’acquisto di “case green” e al fondo per i collegamenti aerei per Sardegna e Sicilia.

A seguire, il bonus mobili sarà prorogato: non a 5mila euro, come già previsto, ma a 8mila euro, riducendo perciò il taglio rispetto ai 10mila euro di quest’anno. Partirà in più la sperimentazione nelle città metropolitane del “reddito alimentareper chi è in povertà assoluta. In sostanza, con un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e due milioni nel 2024, saranno distribuiti pacchi realizzati con i prodotti invenduti della distribuzione alimentare “da prenotare mediante un’applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili”. In un decreto del ministero del Lavoro, da emanare entro due mesi, verranno definiti le modalità attuative, la platea e il coinvolgimento del terzo settore.

I lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, nel pubblico e nel privato, fino al 31 marzo, anche esercitando unaltra mansione: l’emendamento non cita invece i genitori di figli under 14. Il datore di lavoro, in sostanza, assicurerà lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento”.

Il bonus-psicologo sale da 600 a 1.500 euro. Le risorse stanziate ammonteranno a 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni di euro “a decorrere dal 2024”. Confermato il tetto Isee a 50mila euro per ricevere il contributo. Gli enti del Sistema sanitario nazionale potranno assumere a tempo indeterminato, entro il 31 dicembre 2024 anziché entro la fine del 2023, i professionisti che abbiano maturato 18 mesi di servizio nella sanità pubblica entro il 31 dicembre 2023 (invece che entro fine 2022), di cui almeno sei mesi nella fase di emergenza nazionale.

E ancora: pensioni minime a 600 euro nel 2023 per gli over 75. Approvato nella notte l’emendamento del Governo alla manovra che porta dall’1,5 per cento al 6,4 per cento – esclusivamente per questa fascia di età – l’incremento previsto nel testo varato dal Consiglio dei ministri. Questo aumento va aggiunto all’adeguamento all’inflazione, già fissato al 7,3 per cento per il 2023, che per le minime Inps (525,38 euro mensili) è pieno. Permane il divieto per la Pubblica Amministrazione di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati.

Infine, via libera alle nuove regole per le intercettazioni degli 007. Cambieranno, dunque, le modalità per le intercettazioni legate all'attività di intelligence: saranno a tempo, per 40 giorni prorogabili di 20 in 20. I dati acquisiti, a quel punto, verranno distrutti entro sei mesi e il procuratore generale della Corte d’appello di Roma potrà autorizzarne la conservazione per 24 mesi al massimo. Le spese non saranno più coperte dal ministero della Giustizia ma dal Mef, nell’ambito del capitolo “Sistema per l’informazione per la sicurezza”.

Aggiornato il 22 dicembre 2022 alle ore 10:33