Qatargate, Letta convoca la Commissione di garanzia del Pd

Il Partito democratico prova ad arginare il Qatargate. I dem si considerano parte lesa rispetto all’indagine in cui sono coinvolti europarlamentari della sinistra. “Il segretario Enrico Letta – si legge in una nota del Pd – ha chiesto alla Commissione nazionale di garanzia del Partito democratico di riunirsi con la massima urgenza. Ciò al fine di assumere le determinazioni più opportune, a garanzia dell’onorabilità della comunità dei democratici e delle democratiche e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa, affinché siano più liberi di esporre le proprie ragioni e fornire i chiarimenti che saranno richiesti dalle autorità inquirenti. Il Partito democratico conferma di essere parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie”.

Sulla questione morale che allarma il partito interviene Brando Benifei. In un’intervista a Repubblica, il capodelegazione dem nel gruppo socialdemocratico (S&D) commenta l’allargamento del Qatargate. Il Pd “ha sempre votato contro la violazione dei diritti umani in quei Paesi, né io ho mai ricevuto pressioni indebite per fare l’opposto. Non è un caso se nel corso degli interrogatori di garanzia neanche una domanda è stata fatta su di me. Segno che non c’entro nulla. La sola idea che qualche parlamentare, in carica o ex, si sia potuto arricchire sulla pelle dei diritti umani mi fa vomitare”. Benifei chiarisce: “Non sono mai stato a casa di Pier Antonio Panzeri, né l’ho mai frequentato. Discutevamo solo di questioni istituzionali finché è rimasto in carica: ricordo ad esempio le divergenze sul Marocco, da lui difeso, mentre io da membro dell’intergruppo a favore del popolo Saharawi ero spesso critico. E dopo la sua uscita dall’Europarlamento mi è capitato di avere con lui qualche scambio politico sul Pd e Articolo 1”.

Benifei non ha mai lavorato neanche con Francesco Giorgi: “Non mi stava neanche simpatico. L’ho sempre trovato arrogante. E fin troppo disinvolto”. Rispetto al fatto che nelle intercettazioni Panzeri, faccia spesso il nome di Benifei “la mia opinione è che possa aver millantato un rapporto di amicizia con alcuni parlamentari socialisti, tra cui me. Probabilmente ha pensato che gli convenisse vantare un ascendente sul capodelegazione del Pd, far credere che potesse influenzarmi. Ma se c’è stato un tentativo corruttivo, le mie posizioni dimostrano che non è riuscito”. Benifei dice di avere fiducia in Andrea Cozzolino e non pensa che Alessandra Moretti possa essere coinvolta “perché lei, diversamente da me, doveva occuparsi di Qatar in ragione del suo ruolo in commissione Esteri. E poi anche Moretti ha firmato per chiedere il ritiro dell’ambasciatore Ue a Doha dopo l’attacco di un loro ministro agli omosessuali. Una che partecipa a una vicenda corruttiva fa una interrogazione contro? Sembra un po’ strano”.

Intanto, il dibattito interno al Pd sulle candidature va avanti. Stefano Bonaccini parla Elly Schlein, sua diretta avversaria per la corsa alla segreteria. “Ormai – sostiene il presidente dell’Emilia-Romagna – abbiamo preso due strade diverse, ma non sono diverse rispetto all’obiettivo comune che abbiamo: dare una mano al Pd a rigenerarsi e risollevarsi. Io cerco di provare a rappresentare un punto di vista di un Pd che deve avere la schiena dritta, ha bisogno di una nuova classe dirigente dopo troppe sconfitte e che deve attingere a piene mani tra le tante amministratrici e amministratori locali che hanno vinto, mentre non si vinceva a livello nazionale e che hanno un rapporto molto forte col territorio”. E poi bisogna “aprire alla società civile questo partito, portando dentro competenze e passione di chi si riconosce in un’idea di una sinistra moderna e riformista”.

Bonaccini parla della presentazione del suo programma. “Se un candidato non presenta il programma è meglio che cambi mestiere e la prospettiva di candidarsi al congresso. Stiamo lavorando e quando saranno ufficiali le candidature, dal punto di vista di quello che è il timing, sarà possibile presentare le proprie idee. In ogni luogo dove vado dico quello che penso sui vari temi”.

Ieri il deputato Pd Gianni Cuperlo ha ammesso che potrebbe candidarsi alla segreteria dem. “Lo ammetto – ha affermato in un’intervista al settimanale The Post Internazionale-TPI – potrei candidarmi alla segreteria del Pd. Spero non sia una colpa. Non ho ancora sciolto la prognosi, è cosa talmente seria da rifletterci, e non da solo. Non è una strategia per accendere i riflettori su di me, chi mi conosce sa che non è quello il mio peggior difetto. Casomai il contrario. Mi fa molto piacere che ci siano due donne in campo. Stimo tutti e tre, ma la sinistra in questi anni è stata opposizione nel partito, e ha delle cose importanti da dire”.

Cuperlo ha parlato anche dell’identità del partito. “Vorrei solo che un pizzico di utopia restituisse di nuovo alla parola sinistra il valore che ha. Fosse solo per questo potrei esserci. La prima cosa che va fatta è ricostruire un blocco sociale: quali interessi e quali bisogni, senza ridursi a un decalogo programmatico. Un segretario del Pd, Nicola Zingaretti, si è dimesso con un tweet dicendo che si vergognava di un partito che discuteva solo di posti. Non convenne a nessuno affrontare quel problema”.

Cuperlo ricorda che “Enrico Letta è stato chiamato da Parigi e lui generosamente è tornato, ma per coprire un vuoto. Adesso anche Letta se ne va, chi sarà il prossimo? Bisogna allearsi con il M5s, avremmo dovuto farlo. Credo che il M5s abbia fatto un errore a far cadere Draghi. Ma rompere l’alleanza è stato un secondo errore che hanno pagato tutti. Su questo mi prendo la mia parte di responsabilità. Forse non avremmo vinto. Ma certo non avremmo avuto la Fiamma che arde a Palazzo Chigi. Questa destra è quella che colpevolizza la povertà, reintroduce i voucher, che taglia l’indicizzazione delle pensioni, 3 miliardi quest’anno e 15 nei prossimi due. Che porta la Flat tax a 85mila euro per autonomi e professionisti e incentiva l’evasione. Anche per tutto questo dovrebbe esserci una candidatura della sinistra”.

Aggiornato il 16 dicembre 2022 alle ore 15:03