Norma salva reati fiscali, scontro governo-opposizione

La partita della Manovra si complica. Si cercano risorse. Il Reddito di cittadinanza è nel mirino del governo. Le opposizioni attaccano una proposta che giunge dal Ministero della Giustizia e riguarda una moratoria su alcuni reati fiscali. Il viceministro Francesco Paolo Sisto sostiene che nel progetto di “pace fiscale” venga inserita anche la previsione per cui chi salda il conto con il fisco possa vedere estinti i “reati formali” come l’omessa dichiarazione. Il tutto pagando una sanzione e senza che vi sia la possibilità di includere le frodi. “Il governo vuole un colpo di spugna sui reati tributari? Chiariscano”, dicono i pentastellati. Il sottosegretario Federico Freni invita a discutere dei “testi depositati” piuttosto che delle dichiarazioni. “Sisto è un viceministro – replica il dem Ubaldo Pagano – e se quello che dice vale zero allora valgono zero anche gli accordi fatti finora in commissione”.

In pratica, si tratta di un nuovo strappo tra maggioranza e opposizione. La maggioranza, dopo aver asciugato i propri, propone all’opposizione di ridurre ulteriormente i complessivi emendamenti a 200 super-segnalati. M5s e Terzo polo indicano i propri mentre Pd e Avs fanno sapere di voler prima avere le risposte del governo sui temi centrali della legge di bilancio rifiutandosi di spalmare il tesoretto del Parlamento (400 milioni, dei quali 150 sarebbero stati offerti alle opposizioni) su tante micro-misure. Una situazione che, in tarda serata, ha convinto la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni a convocare per oggi – come riferiscono fonti parlamentari – un nuovo vertice di maggioranza.

Intanto, il relatore della Manovra, Roberto Pella, parla della possibilità di una riduzione a 7 mesi del Reddito di cittadinanza, il che consentirebbe di liberare altri 200 milioni da aggiungere alla dote per le modifiche. La ministra Marina Calderone difende la misura. “Non si lavora a nessuna stretta sul reddito”, puntualizza. Ma numerosi emendamenti segnalati come prioritari dalla maggioranza vertono su questo punto: c’è quello della Lega che blocca il reddito agli under29 che non facciano corsi di formazione, la proposta del Terzo polo di cancellare il beneficio per gli under40 senza figli. Ma resiste anche la richiesta di Noi Moderati di introdurre un bonus alle imprese che assumono dopo 6 mesi i percettori del reddito e quella targata FdI che chiede che la parte relativa all’affitto del reddito vada ai proprietari. La stessa premier sottolinea la necessità che il Parlamento “si muova con rapidità pur nel rispetto delle sue prerogative che io ho sempre difeso”. Tempi che, però, sono legati a filo doppio con quelli del governo impegnato a mettere a punto 6-7 emendamenti che dovrebbero arrivare in commissione stasera e sciogliere gli ultimi nodi.

Tra cui anche quello del superbonus con la proroga per la presentazione della Cilas (Comunicazione inizio lavori asseverata superbonus), che alla fine dovrebbe entrare in manovra. Sembra – poi – destinata a scendere a 30 euro la soglia oltre la quale scatta la multa se si rifiuta di far utilizzare ai clienti il Pos. “È un’ipotesi allo studio”, sottolinea Pella. Sarebbe sempre più probabile, inoltre, l’inserimento in manovra della misura, avanzata in primis dalla Cisl, di allentamento della stretta sulle rivalutazioni delle pensioni alzando la soglia degli assegni indicizzati al 100 per cento da 4 a 5 volte il minimo. Quasi scontato, ormai, anche il sì all’innalzamento delle pensioni minime, fortemente voluto da Forza Italia, a 600 euro per gli over75.

 

Aggiornato il 16 dicembre 2022 alle ore 11:16