
L’Unione europea deve restare compatta per quanto concerne il sostegno all’Ucraina contro “l’aggressione russa”. Un punto, questo, rimarcato da Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo. Con la specifica: “Non abbiamo cambiato idea, le nostre convinzioni non mutano se siamo al Governo o all’opposizione”. In sintesi: pieno appoggio a Kiev “in tutte le dimensioni interconnesse”. Dopotutto, il conflitto non coinvolge solo il futuro dello Stato ucraino ma l’intera Europa. Lo scontro bellico – insiste il presidente del Consiglio – “ci riguarda tutti. Per questo, con convinzione e a viso aperto” andrà avanti il supporto all’Ucraina per il suo cammino in Europa. Come non mancheranno gli sforzi per raggiungere la pace.
Meloni, a seguire, sottolinea: “Non dobbiamo consentire che Vladimir Putin utilizzi la carenza di cibo come arma contro l’Europa, come già sta facendo con il gas e il petrolio”. Per questo, la leader di Fratelli d’Italia ribadisce l’intenzione di vigilare sulle conseguenze delle sanzioni e sulle ricadute relative sia al piano energetico che occupazionale in vista del nono pacchetto delle sanzioni Ue alla Russia. E poi: “Abbiamo approcciato alle nuove misure con spirito aperto, mirato a imporre alla Russia costi che devono essere superiori a quelli che pagano gli Stati dell’Ue. Sanzioni che, certo, sono dolorose per il nostro tessuto produttivo ma hanno dimostrato efficacia e di avere un ruolo fondamentale per la fine del conflitto e portare ai negoziati”.
Il discorso di Giorgia Meloni, tra l’altro, si sposta pure sul tema del caro energia. E qui la premier definisce “insoddisfacente” e “inattuabile” la risposta dell’Ue. Più precisamente, il presidente del Consiglio riferisce che l’obiettivo è quello di un percorso di sicurezza energetica all’interno del quale, da mesi, l’Italia “è in prima fila per un tetto dinamico dei prezzi”. Per ora, come detto, il responso della Commissione europea non piace a Meloni. Che attacca: “È fondamentale porre un argine alla speculazione: la posta in gioco sull’energia è molto alta, perché definisce la capacità dell’Europa di difendere le sue famiglie e le sue imprese”. Un modo, questo, per evitare di avere “un’Ue a due velocità”.
Meloni, inoltre, commenta anche la situazione presente in Iran: “L’uso della forza contro dimostranti pacifici, contro le donne è ingiustificabile e soprattutto inaccettabile. Questo Governo sarà sempre impegnato per la difesa, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali”. Inoltre, sul tema migratorio, chiarisce: “Lavoriamo per fare dell’Italia la promotrice di un piano Mattei per l’Africa che non sia predatorio ma collaborativo”. E continua: “Con oltre 94mila arrivi l’Italia sta sostenendo l’onere maggiore per la protezione delle frontiere esterne dell’Ue di fronte al traffico degli esseri umani. Non vogliamo fingere che vada bene così perché, quando leggo notizie di scontri a fuoco tra forze libiche e trafficanti o di scafisti pronti a gettare persone in mare, credo che continuare ad arricchire questi schiavisti del terzo millennio nulla abbia a che fare con il concetto di solidarietà, Di fronte a un fenomeno di tale portata – incalza – è necessario responsabilizzare non solo l’Unione europea, nel suo complesso, ma anche i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. L’Ue deve rilanciare gli impegni con i partner africani. Il fianco Sud, inoltre, non è meno importante del fianco Est e ci impegneremo affinché vengano affrontati con la stessa attenzione”.
In ultimo due punti. La stoccata di Meloni per l’Inflation Reduction Act, il piano degli Stati Uniti contro l’inflazione, che a suo dire “desta preoccupazione: non possiamo nascondere i potenziali effetti distorsivi e discriminatori verso le imprese europee che potrebbe generare” e il punto sulla raffineria di Priolo che “proseguirà a lavorare anche dopo il divieto di importazione del greggio russo. Il Governo è intervenuto su uno dei tanti dossier irrisolti, difendendo i livelli occupazionali. Abbiamo messo in sicurezza 10mila lavoratori: difendere l’interesse nazionale significa non scaricare sugli italiani i costi delle sanzioni alla Russia”.
Aggiornato il 13 dicembre 2022 alle ore 12:31