
Entro un paio di giorni Bruxelles comunicherà il giudizio sulla prima Manovra del Governo presieduto da Giorgia Meloni. A partire dalla soglia a 60 euro oltre cui scatta l’obbligo ad accettare i pagamenti con carte. E la presidente del Consiglio torna a rivendicarne le misure. A questo proposito, minimizza sulle osservazioni della Banca d’Italia, ritenendole solo “un approccio critico”. La premier risponde a chi si chiede perché non vengano eliminate le commissioni sulle transazioni con il Pos. “Non possiamo farlo perché sarebbe incostituzionale”, spiega Giorgia Meloni, pescando dalla sua agenda degli appunti, nella seconda puntata della sua rubrica social, una volta “riemersa dall’influenza” per cui ha saltato il vertice di Alicante.
Prima di partecipare al G7 virtuale e di preparare il suo discorso alle Camere in vista del Consiglio europeo, nel video con l’albero di Natale sullo sfondo, la leader di Fratelli d’Italia ripercorre l’ultima settimana tirando fuori riflessioni e domande dal quadernetto. “Mediamente rispondo a più di quelle a cui rispondevano i miei predecessori”, puntualizza, raccontando della “voglia di Italia nel mondo”, dell’economia che “nell’ultimo trimestre cresce più che in Francia, Germania e Spagna”, della “battaglia vinta in Europa su vino e carne”, del piano per rendere l’Italia “sempre più un hub energetico”. Ma anche delle minacce a lei e al ministro della Difesa Guido Crosetto. “Un clima a tratti non piacevole”, lo definisce aggiungendo che “non siamo gente che si fa facilmente spaventare: abbiamo fatto le nostre scelte, difendiamo quelle scelte, andiamo avanti. Ci possono fermare solo gli italiani in libere e democratiche elezioni”.
Meloni deve fare fronte alle pressioni della maggioranza sul superbonus. Il Governo sta cercando di riscrivere l’emendamento al Disegno di legge aiuti quater su proroga e cessione dei crediti, ribadendo che non c’è spazio per estendere lo scudo penale alle società sportive. Serve il disco verde dell’Unione europea sull’estensione della Flat tax, oltre che sul Pos. “La moneta elettronica è privata, è un servizio offerto e lo Stato non può impedire a chi offre quel servizio di guadagnarci sopra una commissione. Probabilmente – osserva Meloni – questa è la ragione per cui la Banca d’Italia fa le sue valutazioni sul tema dell’innalzamento del tetto al contante”. La premier constata invece con soddisfazione il limite a 10mila euro (il doppio di quanto previsto dal Governo in Manovra) fra i punti concordati dal Consiglio dell’Ue sul regolamento antiriciclaggio: “Significa che l’Ue vuole favorire gli evasori? Non credo, probabilmente abbiamo ragione noi”.
Correzione in corsa anche sul bonus cultura per i diciottenni. Dopo l’emendamento di maggioranza che puntava ad abrogarlo, la presidente del Consiglio chiarisce che l’obiettivo non è abolirlo ma introdurre un tetto al reddito per chi lo riceve, perché “non c’è ragione” che vada “al figlio di un milionario, di un parlamentare o a mia figlia”. Per Forza Italia quell’emendamento così com’è “non va bene”, e nemmeno bastano le pensioni minime a 574 euro. Al Senato, poi, la capogruppo azzurra Licia Ronzulli non ha esitato a prendere posizione (seppur a titolo personale) contro il Dl anti-rave per l’appendice sui medici no-vax. Mentre nelle piazze inizia una settimana di scioperi, alla Camera la Commissione Bilancio si prepara all’esame degli emendamenti alla Legge di bilancio.
Uno caldeggiato da Confedilizia, presentato dalla maggioranza e dal Pd, prevede che la quota del Reddito di cittadinanza per l’affitto vada direttamente al proprietario, per contrastare le morosità. Un altro di Noi moderati punta a salvare le scuole mantenendo il rapporto un preside ogni 500 alunni (300 nelle piccole isole e comunità montane). Una proposta bipartisan è per il rilancio dei Giochi della Gioventù, e un’altra mira a estendere la riduzione dell’Iva al 5 per cento anche per il settore del teleriscaldamento. Dopo il via libera alla Camera, il voto in Senato è previsto fra il 27 e il 29 dicembre.
Aggiornato il 13 dicembre 2022 alle ore 11:09