In politica: mai dire mai

Matteo Renzi, con la pubblicazione aggiornata del suo libro Il mostro, ha scalato la vetta della classifica dei titoli più venduti del 2022. La nuova fatica, come autore di libri, del leader di Italia viva si colloca nella top ten. Non è facile realizzare volumi di vendite così importanti (oltre 10mila copie dall’uscita) per un testo che tratta argomenti riconducibili a fatti che lo riguardano. È probabile che la consapevolezza dell’importanza del garantismo giudiziario sta facendo breccia nell’opinione pubblica dopo l’ubriacatura collettiva cominciata con “Mani pulite” e completata con il Governo, la cui leadership era in mano ai “manettari” dei Cinque stelle e al loro ministro della giustizia Alfonso Bonafede.

La svolta garantista del senatore di Rignano gli sta evidentemente giovando in termini di empatia. Il garantismo dei politici di centrosinistra è a corrente alternata. Il voto di Matteo Renzi e del suo gruppo, a favore della esclusione di Silvio Berlusconi dal Senato a causa della Legge Severino, motivato con una supercazzola che avrebbe fatto impallidire anche il conte Mascetti interpretato da Ugo Tognazzi nel mitico film Amici miei, mina la sincerità della conversione del leader di Italia viva. Se, invece, la conversione al garantismo di Matteo Renzi è veramente sincera gli diamo il benvenuto tra chi della tutela dei diritti dell’indagato prima e dell’imputato dopo ne ha fatto una bandiera.

Mi chiedo, dopo le vicissitudini giudiziarie che lo hanno riguardato, come potrà continuare a collocare il suo partito a sinistra dello schieramento politico? Partiti, che sono sempre stati, e lo sono anche adesso, apertamente schierati con la minoranza della magistratura politicizzata. Un politico che riconosce i suoi errori è sempre da apprezzare. Solo gli imbecilli non cambiano opinione!  C’è stato un momento in cui Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, da posizioni e ruoli diversi, hanno cercato di riformare profondamente le nostre istituzioni con quello che fu chiamato il “patto del Nazareno”. Opportunità politiche fecero abortire il tentativo di accordo. Alcuni osservatori politici ipotizzarono che il presidente Berlusconi vedesse nel giovane Renzi un politico di razza che, potenzialmente, avrebbe potuto essere il suo erede naturale di un centro moderato che guardava a destra.

In politica i risentimenti personali devono essere banditi. Il presidente di Forza Italia non porta rancore. Nella situazione attuale, il partito di Matteo Renzi – Italia viva – che pare sarà “federato” ad Azione di Carlo Calenda, è più vicino politicamente, sulle riforme della giustizia all’esecutivo, piuttosto che a quello che resta del Partito democratico. La coalizione di centrodestra ha una occasione irripetibile per trovare sponda in Matteo Renzi e realizzare le riforme costituzionali indispensabili per il futuro della nazione. In politica: mai dire mai!

Aggiornato il 11 dicembre 2022 alle ore 11:33