Pd, Majorino è candidato alla guida della Lombardia

Il Partito democratico ha deciso. Sostiene ufficialmente Pierfrancesco Majorino alla presidenza della Regione Lombardia. I dem dicono “no” a Letizia Moratti e candidano l’europarlamentare. L’annuncio è stato pronunciato ieri sera, alla fine di una riunione a cui hanno partecipato i rappresentanti della coalizione. “Le forze politiche e civiche di centrosinistra, ambientaliste e liberal-democratiche, che in questi mesi hanno lavorato alla costruzione della coalizione per l’alternativa alla Giunta Fontana – si legge in una nota congiunta – si sono riunite completando il lavoro sulle priorità programmatiche condivise e che verranno offerte quale contributo alla stesura del programma del candidato presidente. È stato inoltre deciso di coinvolgere nella costruzione del programma alcune eminenti personalità della società civile e progressista lombarda, e di chiedere all’europarlamentare Pierfrancesco Majorino – prosegue il comunicato – di guidare il lavoro della coalizione, candidandosi a presidente di Regione Lombardia”.

Majorino si dice “onorato ed emozionato”. Il candidato presidente affida a un post sui social il primo commento dopo l’annuncio del centrosinistra. Una sfida che, è convinto di vincere. “A partire dalla giornata di domani incontrerò le forze del centrosinistra – spiega – per costruire insieme, e secondo le modalità condivise, la proposta più forte possibile per cambiare pagina in Regione. Possiamo battere la destra di Attilio Fontana e sono convinto che ce la metteremo tutta”.

Le reazioni alla candidatura di Majorino sono immediate. A partire da +Europa. “Abbiamo espresso l’appoggio al candidato indicato dal Pd, Majorino. E abbiamo ribadito che la nostra partecipazione è riferita a una coalizione che, come oggi, non comprende il M5s”. Il partito di Emma Bonino lo ha spiegato dopo la riunione di coalizione a cui hanno partecipato, oltre a Pd e +Europa, anche Verdi, civici e Sinistra italiana.

Anche il partito di Nicola Fratoianni plaude alla scelta di Majorino come candidato del centrosinistra. Secondo il segretario regionale Sinistra italiana Paolo Matteucci, “il profilo dell’europarlamentare lombardo corrisponde alle caratteristiche di una figura nettamente differente per storia, posizioni e credibilità a quelle di Attilio Fontana e Letizia Moratti espresse nel campo del centrodestra”. È giunto il momento “di stringere il confronto programmatico, sul quale si era lavorato in comune accordo anche con il M5s fino a luglio, e definire la piattaforma”. Per Matteucci, “la storia di Pierfrancesco è credibile e siamo sicuri che la sua candidatura possa aprire anche il dialogo verso le altre forze politiche come il M5s che fino alle elezioni politiche sono state parte di questo percorso”.

Dal canto suo, Letizia Moratti “andrà avanti fino in fondo per vincere”. L’ex simbolo del centrodestra in Lombardia, intervistata dal Corriere della Sera, sostiene di essere convinta “di poter dare un contributo al rilancio della Regione”. Rispetto a un’alleanza con i Dem “non mi permetto di entrare nelle dinamiche del partito, ma è del tutto evidente che il nuovo scenario impone nuove alleanze”. Non si tratta “solo di dire che le cose non funzionano, ma bisogna lavorare perché la Lombardia abbia un rilancio forte e torni a misurarsi con le prime 4 regioni d’Europa e a sedersi ai tavoli che contano. Sono qui per farlo coi lombardi”. Letizia Moratti è ottimista sula vittoria e “a ragion veduta”.

Con il Partito democratico “ho avuto interlocuzioni ad altissimo livello e le ho avute da tempo. Tutte con un orientamento positivo. Poi sicuramente per il Pd alcune cose sono cambiate: le elezioni che forse sono andate al di sotto delle aspettative, un segretario uscente”, ma “mi auguro che questo vuoto possa essere riempito insieme”. Si deve parlare “di programmi più che di candidati. Sono pronta a misurarmi e ho indicato alcuni temi molto identitari anche per la sinistra: l’ambiente, la cultura, la legalità, il lavoro e la sanità. In particolare sono convinta che occorra rafforzare la sanità pubblica per una questione di equità sociale, potenziarne ulteriormente la prossimità per renderla sempre più accessibile ai cittadini, aumentare gli investimenti che invece il governo sta pericolosamente pensando di diminuire”. Comunque l’idea di un ticket “è molto riduttiva. Perché in ogni caso avremo una coalizione” fatta “dalla mia lista civica, dal Terzo polo e da tanti altri che si stanno avvicinando – sottolinea – Aspettiamo il Pd”.

Aggiornato il 18 novembre 2022 alle ore 11:49