
L’essenziale è invisibile agli occhi. Il centrodestra si appresta a correre per le prossime Regionali che si terranno nel Lazio. Entro breve – c’è chi dice una settimana – sarà indicato, ufficialmente, il nome del candidato. La sensazione, che è qualcosa di più, verte su un punto: la scelta sarà interna a Fratelli d’Italia. Anche perché in Sicilia ha trionfato Renato Schifani (Forza Italia) e in Lombardia la volata è per Attilio Fontana della Lega. L’ultima parola sarà quella di Giorgia Meloni. E qualcuno suggerisce, per buona creanza, che sarebbe meglio avere un suo pronunciamento dopo un summit con gli alleati. Perché i buoni rapporti sono sempre graditi, pure a cose fatte.
Venendo ai contendenti, i papabili candidati sono sempre quelli che circolano da settimane. Uno di questi è Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera in quota FdI, che in un’intervista al Messaggero spiega: “Ho sempre dato a Giorgia Meloni la disponibilità a svolgere il ruolo più utile alla causa. Sono stato pronto a fare il candidato sindaco in passato e sono disponibile a fare il candidato governatore, se c’è bisogno di me. Presto ci concentreremo sulla scelta del candidato. Intanto è deciso che il centrodestra andrà compatto e candidati qualificati non ci mancano”. E ancora: “A sinistra è grande il caos sotto le stelle. Nicola Zingaretti si è visto poco, con dieci anni di Governo si può fare una rivoluzione e invece è scappato per non finire male, travolto dagli scandali. Il diritto alla salute – sottolinea – va garantito quartiere per quartiere, casa per casa. Occorre dare priorità alla prevenzione e alla telemedicina, diminuire a monte il numero di malati e investire su servizi sanitari di prossimità e assistenza domiciliare, allentando la pressione sui pronto soccorso di nuovo al collasso. E poi ci vuole un secondo piano casa a zero impatto ambientale per dare impulso all’economia”.
Un’autocandidatura, se vogliamo, corroborata anche da delle certezze più che solide. Eppure, a mettere un freno ci pensa Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, che a Mezz’ora in più su Rai Tre precisa: “Fabio Rampelli è certamente un nome credibile… Non c’è stata ancora nessuna trattativa, vedremo, è un nome certamente credibile e dovremo trovare la figura più idonea. Rampelli è stato un protagonista della politica della mia Regione, della nostra Regione da tanti anni. Il centrodestra sarà unito. Troveremo il candidato o la candidata più forte per vincere la competizione. Abbiamo trovato” una candidatura “per la Lombardia con Attilio Fontana, adesso dovremo trovare la figura più idonea” per il Lazio.
Gli altri nomi in ballo sono quelli di Paolo Trancassini, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, deputata di FdI, e Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana. Ipotesi, quest’ultima, che potrebbe prendere corpo se dovesse venire meno la soluzione politica. Anche se, dulcis in fundo, ci sono le parole di Nicola Proccacini, europarlamentare di Fratelli d’Italia, ad Agorà su Rai Tre, alla domanda se gli piacerebbe essere candidato alla guida della Regione Lazio: “Ho fatto il sindaco per tanti anni e so quanto è complesso e bello prendersi carico di una comunità così direttamente. È chiaro che non mi sottrarrei se me lo chiedesse il presidente Meloni. Però mi sto occupando di ambiente ed energia ed in particolare al parlamento europeo ed è chiaramente una cosa che mi assorbe tanto. Dopodiché…”.
I giochi, quindi, restano aperti. Adesso bisognerà capire quale sarà il candidato più affidabile e che, allo stesso tempo, sia capace di mettere tutti d’accordo. Soprattutto in un contesto dove il cambio generazionale è già in atto da tempo. Meglio un giocatore esperto, che conosca la macchina (ogni riferimento a Rampelli non è puramente casuale) o altro? Lo scopriremo solo vivendo.
Aggiornato il 14 novembre 2022 alle ore 17:01