Migranti, il braccio di ferro tra Governo e Ong

Sull’emergenza migranti va in scena l’ennesimo braccio di ferro. Si riapre una vertenza carica di insidie. Il ministro dell’Interno di area leghista Matteo Piantedosi inaugura la linea della fermezza voluta dal Governo Meloni. In 144 hanno lasciato l’Humanity 1, la nave battente bandiera tedesca. Ma 35 sono rimasti a bordo. Dalla Geo Barents, nave di soccorso di Medici senza frontiere battente bandiera norvegese, sono state fatte sbarcare 357 persone, mentre restano a bordo in 215Ma lo scontro è su chi non possa scendere, come prevede il decreto del governo sui flussi migratori. La tensione è alta. Il comandante dell’Humanity 1, Joachim Ebeling, sfida il governo italiano. “Ci è stato ordinato di lasciare il porto di Catania. Ma io non posso, dobbiamo trovare una soluzione qui, perché sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale”.

L’Ong ha annunciato ricorso al Tar del LazioIntanto, tre giovani migranti a bordo della Geo Barents ormeggiata a Catania si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma. Hanno nuotato fino ad un galleggiante e poi sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo vicino alla nave di Medici senza frontiere. I tre stanno bene. Uno dei tre migranti che si sono tuffati in mare è subito risalito a bordo della Geo Barents, spiegando di essersi buttato per aiutare gli altri a raggiungere in sicurezza la banchina. Restano al molo le altre due persone.

Altre due navi Ong restano ancora al largo delle coste del Catanese: la tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e la norvegese Ocean Viking, con 234 migranti, con quest’ultima che è fuori dalle acqui territoriali italiane, ma naviga vicino al suo “confinare”. E Alarm Phone lancia l’allerta per una nave con circa 500 persone a bordo, “in fuga dalla Libia”, che si trova “in difficoltà nella zona Sar a est dell’arcipelago di Malta”. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla possibile presenza di scafisti sulle navi Humanity 1 e Geo Barents. Le indagini della squadra mobile mirano un’eventualità individuare i componenti dell’equipaggio sulle barche soccorse dalle Ong nel Mediterraneo. Su questo tema arriva l’attacco del vicepremier Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture, dai microfoni di Rtl 102.5, tuona contro le Ong che soccorrono i migranti. “Questi – accusa – sono viaggi organizzati. Chi è a bordo di quelle navi paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani”. Viktor Orbán plaude alla fermezza italiana sul fronte dei migranti. Il premier ungherese scrive su Twitter: “Finalmente! Dobbiamo un grande ringraziamento a Giorgia Meloni e al nuovo governo italiano per aver protetto i confini dell’Europa”. Il tweet si conclude con l’hashtag “#GrazieGiorgia”.

Frattanto, il caso potrebbe finire nelle aule giudiziarie. Come sottolinea Aboubakar Soumahoro, deputato della Camera di Verdi e Sinistra italiana, “un pool di avvocati sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo della nave Humanity 1. Non partiranno, perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale”. Per Medici senza frontiere, “un’operazione di soccorso si può considerare terminata solo una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro”. La Ong contesta che “lo sbarco selettivo e parziale, come quello proposto dalle autorità italiane, non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittimo” e ricorda che “il governo dovrebbe prendere ogni misura necessaria per far sì che i sopravvissuti restino a bordo il minor tempo possibile, secondo quanto stabilito dalle Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare”. Anche dalla Geo Barents i primi a scendere sono minorenni e famiglie. Saranno portati nel Palaspedini, impianto sportivo del Comune, dove ieri erano stati condotti quelli sbarcati da Humanity 1 – ne sono scesi 102 di cento cui non accompagnati – che sono in strutture per minorenni. Ora bisogna capire cosa succederà alle navi delle Ong che, una volta compie lo sbarco di donne, bambini, fragili e famiglie, si rifiuteranno di lasciare le acque italiane con a bordo gli altri migranti nonostante le disposizioni del decreto. Intanto, si continua a discutere di un possibile accordo sulla redistribuzione dei migranti sbarcati in Italia. La Francia potrebbe predisporsi all’accoglienza. Venerdì scorso il ministro dell’Interno transalpino Gérald Darmanin ha confermato la disponibilità di Parigi ad accogliere una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l’Italia non si debba di questo carico da sola del fardello arrivo

Aggiornato il 07 novembre 2022 alle ore 18:53