
Una cosa è certa: questa non è e non sarà una norma liberticida”. Così a Omnibus, in onda su La7, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. Che aggiunge: “L’intervento sui rave party, come chiarito dal ministro Nordio, individua con molta chiarezza i beni giuridici tutelati, che sono l’ordine, l’incolumità e la salute pubblici. Se ci sarà da intervenire per rendere più chiara la tipicità della norma ed evitare così le strumentali accuse di applicabilità ai casi di legittimo esercizio del diritto di manifestare la propria opinione, questo potrà accadere nell'ambito del dibattito parlamentare. Una cosa è certa: questa non è e non sarà una norma liberticida”.
Ancora Sisto: “Non è nemmeno immaginabile il pregiudizio, e meno che mai a mezzo di una norma penale, di diritti ampiamente tutelati dalla Costituzione. Così come riteniamo che l’eccesso di intercettazioni non sia mai uno sport edificante e, dove tale scia fosse condivisa, si potrebbe pensare ad una modifica parlamentare della pena massima per evitarle. Particolarmente interessante – prosegue – è, invece, la previsione del sequestro finalizzato alla confisca dei beni utilizzati ai fini del rave: è un elemento che dà alla norma una funzione di efficace prevenzione speciale”.
Nelle ore precedenti il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, afferma: “Ho letto diverse dichiarazioni da parte di esponenti dell’opposizione in merito alle misure prese in Consiglio dei ministri sui cosiddetti rave party abusivi. Innanzitutto, vorrei dire che è una norma che rivendico e di cui vado fiera perché l’Italia – dopo anni di governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità – non sarà più maglia nera in tema di sicurezza”.
“È giusto perseguire coloro che, spesso arrivati da tutta Europa, partecipano ai rave illegali nei quali vengono occupate abusivamente aree private o pubbliche, senza rispettare nessuna norma di sicurezza e, per di più, favorendo spaccio e uso di droghe”, prosegue il presidente del Consiglio.
“Le strumentalizzazioni sul diritto a manifestare lasciano il tempo che trovano, ma vorrei rassicurare tutti i cittadini, qualora ce ne fosse bisogno – termina Meloni – che non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso. A negarlo in passato, semmai, sono stati proprio coloro i quali oggi attaccano i provvedimenti del nostro Esecutivo, difendendo di fatto chi invade terreni ed edifici altrui. Abbiamo dimostrato che se lo Stato c’è, può garantire ai cittadini di vivere in una Nazione più sicura e che anche in passato si sarebbero potuti arginare episodi simili”.
Aggiornato il 03 novembre 2022 alle ore 14:57