
I vertici del Partito Democratico (peraltro supportati dal parrucchiere di Debora Serracchiani) sono più che convinti: se hanno fatto una figura molto simile ad una deiezione alle ultime elezioni politiche, tutta la colpa è del duo Carlo Calenda-Matteo Renzi.
Eppure, Calenda ed Enrico Letta (improbabile segretario pro-tempore al Nazareno) avevano sottoscritto un accordo politico che alla base aveva soprattutto un solo fattore: la riconferma di Mario Draghi a capo del Governo. Bene, evviva. E subito dopo che combina “il francese”? Sottoscrive un patto elettorale con l’Alleanza Verdi e Sinistra che a Draghi mai hanno dato un voto di fiducia nel corso dell’intera legislatura. Azione e Italia Viva fanno coerentemente un passo indietro e cestinano l’accordo sottoscritto. E la colpa sarebbe di Calenda e Renzi?
Ma c’è di più. Nel contempo, lo stratega piddino manda a farsi benedire anche l’accordo con i Cinque Stelle con i quali non pochi danni avevano già arrecato al Paese. La solitudine, il disorientamento politico, gli alleati-mignon prendono il sopravvento e Giorgia Meloni diventa facilmente presidente del Consiglio. Di chi è la responsabilità? Naturalmente di Calenda e Renzi.
Il Movimento Cinque Stelle, secondo i sondaggi, è a un passo dal Pd i cui alleati, ad oggi, raggiungerebbero percentuali risibili (Verdi e Sinistra poco più del 3 per cento, +Europa il 2,5 per cento). Sempre gli stessi sondaggi evidenziano che Azione-Italia Viva sarebbero sopra a Forza Italia e Lega. E di chi sarebbe la colpa? Ma naturalmente di Calenda e Renzi...
Aggiornato il 02 novembre 2022 alle ore 11:01