Meloni: il giorno della fiducia al Senato

“La rotta è tracciata”. Al timone c’è Giorgia Meloni: il presidente del Consiglio sa che ci troviamo nel mezzo di una tempesta, ma è consapevole che l’imbarcazione Italia, pur avendo riportato dei danni, resta la più bella del mondo. Per questo è fondamentale mantenere gli impegni enunciati in campagna elettorale per condurre la nave in porto. Incassata ieri la fiducia alla Camera235 sì, 154 no – oggi la prova è a Palazzo Madama. Alle ore 20,53 Giorgia Meloni ottiene la fiducia: voti favorevoli 115, voti contrari 79. Il presidente del Consiglio, che si definisce underdog, ossia chi è sfavorito nei pronostici, ha intenzione di proseguire nella sfida a ogni ostacolo. Intanto, in un colloquio telefonico con Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, ribadisce la “profonda stima” che lega il nostro Paese agli Usa.

“Ringrazio tutti i senatori che sono intervenuti per un dibattito franco, rispettoso e soprattutto composto”. Così Giorgia Meloni in sede di replica al dibattito di fiducia in Senato. “Emerge una realtà, gli interventi ci aiutano a fare una grande operazione di verità sulle condizioni dell’Italia che ereditiamo anche da chi ci accusa… Forse è un racconto più sincero di quanto è stato fatto in altri tempi in cui si sbandierava e si brindava per l’abolizione della povertà: è bene che gli italiani sappiano le condizioni che ereditiamo”.

“A maggior ragione con risorse limitate devi scegliere una strada, dove vuoi andare e poi ragioni sui provvedimenti concreti – prosegue – io e Fratelli d’Italia abbiamo scelto di non fare mai parte di maggioranze arcobaleno, distoniche”. Insomma, bisogna vedere “dove vogliamo andare, dare una visione e poi fare calare da quella visione i provvedimenti”.

Meloni, sulla crisi energetica, nota: “Tutto quello che si può fare contro la speculazione siamo pronti a farlo… se non si procederà con velocità, la speculazione ripartirà. Ma tutto quello che c'è da fare lo faremo”.

“Ovviamente – segnala – si deve tenere conto degli obiettivi europei di potenziamento delle fonti rinnovabili, della promozione di politiche per la rimozione degli ostacoli agli impianti di rinnovabili. C’è una grande questione burocratica da affrontare, ci sono canali preferenziali che si possono approvare, si possono abbattere i tempi per l’accesso ai permessi, un grande ostacolo alla realizzazione degli impianti. Deve essere chiaro che la sostenibilità ambientale, lo ripeto, deve andare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica”.

E aggiunge: “Non possiamo pensare di demolire filiere di eccellenza produttiva nazionale per assecondare obiettivi stabiliti prima della guerra e in un contesto diverso da quello di oggi. Non ci renderemo mai disponibili a passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle materie prime cinesi, non mi sembra una strategia intelligentissima”.

Sulle misure restrittive nella lotta al Covid, Meloni dichiara: “Sono d’accordo con Lorenzin sul riconoscimento del valore della scienza e per questo penso che dobbiamo scambiarla mai con la religione. Infatti, quello che non abbiamo condiviso dei vostri governi è il fatto che non ci fossero evidenze scientifiche alla base dei provvedimenti che prendevate”.

Poi sul lavoro: “Se non partiamo dal taglio del cuneo fiscale, i salari saranno bassi, comunque, e voi questo taglio non lo avete fatto. È stata fatta una scelta diversa che ha impattato meno. Impegno è arrivare progressivamente a un taglio fiscale di cinque punti. Due terzi ai lavoratori, un terzo alle aziende. Naturalmente ha un costo rilevante ed è un impegno di medio-termine”.

A seguire: “Il contrasto al lavoro povero è per tutti noi una priorità, ma capiamoci su come combatterlo. Io penso che il salario minimo legale rischi di non essere una soluzione ma uno specchietto per le allodole, perché sappiamo tutti che gran parte dei contratti di lavoro dei dipendenti è coperto dai Contratti nazionali che già prevedono salari minimi. Allora il problema per me è estendere la contrattazione collettiva. Ma perché in Italia i salari sono così bassi? Perché la tassazione è al 46 per cento. Per questo serve un taglio del cuneo fiscale”.

“Il cronoprogramma delle spese del Pnrr prevedeva al 31 dicembre di quest’anno avremmo speso 42 miliardi. Nel Def di aprile scorso il dato è stato aggiornato a 33,7 miliardi. Nella nota di aggiornamento del Def prevede, per il 2022, 21 miliardi, meno della metà. È andato tutto bene? Forse no. Per questo ci carichiamo la responsabilità di dare anche velocità allattuazione del Pnrr”.

Inoltre, “nella tragedia della situazione energetica si nasconde una piccola grande occasione che riguarda il mezzogiorno. Al sud c’è tutto per produrre le rinnovabili. Potremmo fare del sud Italia l’hub energetico d’Europa. Bisogna sbloccare il meccanismo perverso che blocca i fondi strutturali e forse una due diligence su tutte le risorse nazionali”. 

Sempre Meloni: “Gli incidenti stradali sono una materia che terremo presente. Da questo punto di vista, non credo si debba appesantire il quadro normativo ma occorra attuare le disposizioni vigenti e che i controlli debbano essere efficaci”.

Nel corso dell’intervento, il presidente del Consiglio spiega: “Non si combatte il sovraffollamento delle carceri depenalizzando. Io credo nel valore e nel principio della certezza del diritto. Liliana Segre ha detto che noi dobbiamo sapere scegliere il giusto. Ma come si fa ad aiutare chi sceglie il giusto, se chi sceglie ciò che è sbagliato non paga mai? Credo che la certezza del diritto dipenda anche dalla certezza della pena... L’unica possibilità, da che mondo è mondo, per favorire i negoziati nei conflitti è che ci sia un equilibrio. A meno che mi vogliate dire che la pace si ottiene con la resa, la pace si ottiene proseguendo con il sostegno allUcraina, consentendole di difendersi”.

LA GIORNATA DI IERI

Il programma presentato alla Camera da Meloni è suddiviso in 10 punti e ha l’obiettivo di durare per cinque anni. Nel novero delle priorità, le misure sul caro-bollette di luce e gas. Tra le novità, gli interventi sul fisco, come la flat tax per le partite Iva da 65mila a 100mila euro. Ci sì sarà un cambio per quanto concerne il reddito di cittadinanza e un intervento sulle pensioni.

Tanti gli applausi ricevuti ieri da Giorgia Meloni. A questi fa eco Guido Crosetto, ministro della Difesa, che in un’intervista al Corriere della Sera – parlando del discorso del presidente del Consiglio – sostiene: “Ha fatto un atto di coraggio, serietà e lungimiranza, senza pensare se sarà rieletta, ma pensando a fare le cose giuste per il Paese anche se all’inizio forse non tutte saranno comprese”.

Sempre Crosetto ricorda che la maggioranza è compatta sul tema della politica internazionale. E segnala che Meloni “sa perfettamente che deve dialogare con tutte le nazioni europee e costruire un asse con tutti per raggiungere gli obiettivi”. Per esempio, con il presidente francese, Emmanuel Macron, “ha iniziato la costruzione di un rapporto di considerazione e fiducia e con gli altri leader lo costruirà nel prossimo periodo. Anche se con alcuni questo rapporto c’è già”.

Aggiornato il 26 ottobre 2022 alle ore 20:55