Carlo Calenda dà sfogo alle proprie manie di grandezza e annuncia la costruzione di un “grande partito riformista italiano”. Ecco svelato l’obiettivo del Terzo polo. Dopodiché, non rinuncia ad attaccare il Partito democratico, la sua vera ossessione. “Il Pd – racconta in un’intervista al Corriere della sera – ha terminato il suo percorso di partito riformista. Ora sono gli amministratori locali del Pd a venire da noi. Poi vedremo se verrà l’area riformista”. Intanto, sottolinea: “Enrico Letta non mi risponde”.
Il leader del Terzo polo dichiara di non aver più contatti né con il segretario né con nessun esponente dem. Naturalmente, dopo avere lanciato un’Opa ostile contro il Pd, sarebbe paradossale il contrario. Vale a dire vedere Calenda dialogare con Letta. “Anche sulle Regionali non abbiamo nessuna intesa”, dice. Poi precisa: In Lombardia “stanno lavorando a livello locale. A livello nazionale non c’è nessuna interlocuzione. Il Pd – attacca Calenda – sta chiaramente puntando a rinsaldare i rapporti con il M5s e a escluderci”. Per il leader di Azione, “i dem, non avendo più nessuna idea, scelgono sulla base della consistenza elettorale”. Quanto al governo di centrodestra, Calenda sostiene che il Terzo polo potrebbe votare i provvedimenti del governo Meloni “se sono giusti”.
Il segretario di Azione afferma che “su temi concreti c’è la possibilità di dare i nostri voti. Ma questo non vuol dire votare la fiducia al governo”. Intanto, con la sua retorica fiammeggiante e spesso contraddittoria, Calenda giudica i primi passi della nuova maggioranza: “Un disastro”. Poi attacca: “La loro è una coalizione solo sulla carta. Rischia di essere uno dei governi più deboli della storia repubblicana in uno dei momenti peggiori della storia repubblicana”. Al Tg1 Mattina rincara la dose: “Mi pare che ci siano persone capaci, io stimo Carlo Nordio e credo che sia una persona molto capace, però è un governo politico piuttosto di basso livello. Io non sono contrario al fatto che sia un governo politico, è presto per giudicarlo vediamo cosa fa”.
Sul caso della mancata vicepresidenza di Camera e Senato per il Terzo polo, Calenda dice che “se da qui a mercoledì non ci sono novità non parteciperemo al voto, perché una delle opposizioni è esclusa dall’accordo Pd-M5S. Si è rinsaldato il legame tra Pd ed M5s, si tratta di un segnale politico. Pd ed M5s vogliono prendere tutte le cariche che spettano all’opposizione. Il Pd ha fatto una scelta, ha scelto Giuseppe Conte, ci sarà un’Italia a tre poli. Qui c’è un tema: un’opposizione che è in crescita non ha alcuna figura di garanzia”.
Infine, Calenda parla della collaborazione tra il suo partito e Italia viva. “Matteo Renzi non ci sarà alle consultazioni, andrò io con i capigruppo e la presidente di Iv”. Quanto al futuro del Terzo polo, Calenda comunica: “Entro novembre avremo la federazione e faremo i gruppi unici. La presidenza della federazione spetterà a me e le decisioni saranno prese da un organo collegiale. Ci avviamo velocemente a dar vita a un partito unico”.
Aggiornato il 18 ottobre 2022 alle ore 10:58