
L’esordio della maggioranza di Governo in pectore, in Senato, non è stato dei migliori. L’elezione a presidente di Ignazio La Russa, senza i voti di Forza Italia, sarà oggetto di una approfondita analisi da parte degli opinionisti politici che avversano la coalizione uscita vincente dalle urne.
Molti editorialisti schierati, ci scommetto, si eserciteranno al tiro al piccione nei confronti di Silvio Berlusconi. Il presidente degli Azzurri è stato beffato da un gruppo di senatori dell’opposizione potenziale che hanno votato per La Russa, con lo scopo di alimentare i dissidi tra i membri della coalizione di centrodestra. È evidente l’irritazione del presidente di Forza Italia nei confronti di Giorgia Meloni, che parrebbe abbia assunto una postura molto rigida e che lascia basiti gli osservatori benevoli nei suoi confronti.
Non mi interessa di chi sia la colpa del mancato accordo che ha provocato una situazione imbarazzante dal punto di vista politico. Da osservatore esterno, valuto che è legittima la negoziazione sui ruoli apicali della diciannovesima legislatura repubblicana, ma allo stesso tempo non può arrivare a compromettere un Governo a lungo atteso dagli elettori di centrodestra. Confido nel pragmatismo del presidente Silvio Berlusconi. Un Esecutivo, se vuole raggiungere gli obiettivi che ha pianificato nel programma di Governo con gli alleati, deve poggiare su solide basi. Il comportamento degli alleati al Senato sta dimostrando che la coalizione è a oggi tutt’altro che un monolite. Se prevarranno gli interessi dei partiti e non le prospettive di coalizione, il rischio di fallimento è dietro l’angolo. I vari Carlo Calenda, Matteo Renzi e l’opposizione in genere non aspettano altro.
Mi auguro che Fratelli d’Italia non gioisca per la polpetta avvelenata che l’opposizione ha offerto per l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. Se la coalizione, come sembra, andrà separata alle consultazioni dal Presidente della Repubblica, dimostrerà anche al Capo dello Stato la propria debolezza. Chi vince le elezioni deve essere generoso con gli alleati, perché in un Governo di coalizione “i voti si pesano e non si contano”!
Aggiornato il 15 ottobre 2022 alle ore 10:34