La solidarietà pelosa della unione europea

La crisi economica, finanziaria e sociale che l’Europa si appresta ad affrontare a causa del problema dell’approvvigionamento energetico, è la palese constatazione della pochezza della classe dirigente europea. Non ricordo una classe politica europea così mediocre, poco lungimirante e totalmente asservita agli interessi geostrategici, economici e militari statunitensi. Mario Draghi, dopo l’uscita di scena di Angela Merkel, avrebbe dovuto essere il leader che doveva prendere la guida dell’Europa e portarla verso la piena integrazione. La realtà è che il supertecnico è risultato un vero e proprio bluff, sia nella gestione dell’esecutivo in Italia, che come presunto leader a livello europeo.

In Italia, come presidente del Consiglio dei ministri, lascia al nuovo esecutivo una situazione finanziaria di difficile gestione. Tutt’altro che un ordinato passaggio di consegna! In Europa è stato il più fedele esecutore degli interessi americani. Certamente non per gli interessi europei né tantomeno per gli interessi italiani. Il supertecnico che si è schierato, senza se e senza ma, con Joe Biden contro la Federazione russa ci ha letteralmente portato al disastro. La crisi del gas ha compromesso anche quel minimo di solidarietà che si era creato a livello comunitario con la pandemia da Covid-19. Ogni Paese sta pensando a se stesso. La Germania lo ha sempre fatto. Lo ha ulteriormente palesato con lo stanziamento di 200 miliardi di euro a favore delle imprese e delle famiglie tedesche. “Morte tua, vita mea”.

Il presidente Mario Draghi è passato dal “Whaterever it takes” da capo della Bce, a qualunque cosa desideri il presidente americano Joe Biden. In pochi anni, questi “statisti” stanno distruggendo quello che si è cercato di costruire con il Trattato di Roma del 1957 ovvero quello della nascita della Comunità economica europea. Con l’introduzione dell’euro e della Banca centrale europea i conflitti, tra i Paesi membri, sono sempre cresciuti. Mai nella storia economica prima si è creata la moneta e dopo eventualmente l’unità politica. L’Europa unita avrebbe potuto essere la prima potenza economica del mondo, uno dei player come potenza militare e un interlocutore ascoltato in politica estera. Grazie a questa classe “dirigente europea” siamo diventati il campo di battaglia delle potenze straniere. Riprendiamoci la nostra autonomia!

Aggiornato il 12 ottobre 2022 alle ore 10:18