
“Non comprendo la timidezza dell’Europa a introdurre un tetto al prezzo del gas. Il tetto al prezzo non conviene all’Olanda che ha la borsa e alla Germania che può comprare il gas a un prezzo più alto. Nell’Europa della solidarietà gli altri difendono i propri interessi nazionali”.
Così Giorgia Meloni che, al Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha aggiunto: “Non può essere eresia dire che il Pnrr, scritto prima che si materializzasse il conflitto in Ucraina, non possa essere perfezionato, che non vuole dire stravolgerlo”. La leader di Fratelli d’Italia, tra le altre cose, ha puntualizzato: “No a un nuovo scostamento di bilancio perché siamo indebitati oltremisura, ma penso si possa provare a parlare con l’Europa per perfezionare il Pnrr e usare le risorse della nuova programmazione europea. Non è impossibile, è previsto”.
Ancora Meloni: “Se l’Italia domani non mandasse più armi e non partecipasse più alle sanzioni, che cosa farebbe il resto dell’Occidente? Niente, continuerebbe a mandare armi. È la nostra posizione che stiamo decidendo, la nostra credibilità. Se domani l’Italia si sfilasse dai suoi alleati, per l’Ucraina non cambierebbe niente, ma per l’Italia cambierebbe moltissimo. Una nazione seria che vuole difendere i suoi interessi deve avere una postura credibile”.
Sul reddito di cittadinanza, poi, Meloni ha chiarito che “è stato un fallimento, perché uno Stato giusto non può mettere sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi non può farlo, perché finisce per penalizzare il più debole… uno Stato giusto distingue l’assistenza dal lavoro: assiste chi non può lavorare e per gli altri costruisce le condizioni per trovare lavoro”.
In ultimo, in una lettera al Corriere della Sera, Meloni ha confessato: “Se sono diffidente verso le “concessioni” di posti o quote da parte dei leader maschi, come ha fatto il segretario del Pd Enrico Letta con la sostituzione d’imperio dei capigruppo e l’indicazione di due donne, è proprio perché ritengo che le donne abbiano una grande forza autonoma, che va liberata dai mille impacci e ostacoli che la ingabbiano, ma che non va umiliata o sottovalutata. Purtroppo, oggi la genitorialità è spesso un ostacolo, perché il modello di cittadinanza è costruito intorno ad un sistema che non consente di conciliare vita e lavoro. E l’organizzazione dei tempi e la scena pubblica hanno ritmi che spesso incidono più pesantemente sulle donne e che spinge a non avere figli, oppure a doversi adattare a mille equilibrismi, mille fatiche multitasking, sentendosi sempre in colpa, sempre mancanti da qualche parte. Ma attraverso la maternità le donne sviluppano competenze preziose, che possono essere investite nello spazio pubblico e nel lavoro: sono capacità ed energie che vanno valorizzate, e non, come accade oggi, ignorate o peggio, punite. Per aiutare le donne a “farcela” bisogna smantellare le penalità che le appesantiscono e non concedere loro qualche strapuntino”.
Aggiornato il 05 settembre 2022 alle ore 16:37