
Come risparmiare i consumi? La settimana corta e un ritorno alla didattica a distanza. L’idea indicata dalla Provincia di Verona, permetterebbe – in base ai numeri ipotizzati dall’Atv, l’Azienda dei trasporti di Verona – un risparmio energetico di quasi il 4 per cento, con una razionalizzazione del servizio del trasporto pubblico.
Rossano Sasso della Lega, sottosegretario all’Istruzione, è stato categorico: “Andrebbe a penalizzare chi ha sofferto di più in pandemia, bambini e ragazzi. Discorso chiuso”. A seguire Mario Rusconi, presidente romano dei presidi di Anp, ha notato: “Se le scuole dovessero essere chiuse tutti i sabati, non è pensabile che si possano, gli altri giorni, ridurre gli orari delle lezioni e fare ore di 50 minuti con giornate scolastiche di 6-7 ore: sarebbe una aggressione al diritto dello studente ad aver garantita la formazione”.
A storcere il naso ecco i sindacati. Così Giuseppe D’Aprile della Uil: “Utilizzare la dad per risparmiare sul caro gas mi sembra pura follia, se pensiamo che le linee guida inviate alle scuole per prevedono esclusivamente di aprire le finestre magari con i termosifoni accesi! La scuola – ha insistito – è una cosa seria e risparmiare su di essa significa non investire sul futuro del paese. Piuttosto, tagliamo sugli sprechi: mi viene in mente il Parlamento i cui termosifoni sono accesi h24 ed è invece frequentato dal martedì al giovedì. E lasciamo stare in pace la scuola”.
RIENTRO A SCUOLA: LE REGOLE
Intanto, a breve le campanelle dei plessi scolastici torneranno a suonare. Roberto Speranza, ministro della Salute, ha fatto sapere: “Alla riapertura delle scuole a settembre non sarà previsto l’obbligo di mascherine. Successivamente, vedremo in base all’evoluzione della situazione epidemiologica. Questo non vuol dire che non possa essere usata, il mancato obbligo non comporta che passi il messaggio che la mascherina sia inutile”. E poi: “La mascherina si utilizza quando necessario. Se mi trovo in un posto senza areazione e al chiuso, anche se non c’è l’obbligo, la uso. Non è vietato usarla, è uno strumento utile, uno scudo per evitare di prendere il Covid. Autunno e inverno sono notoriamente i mesi più difficili sul fronte della pandemia. Ma ribadisco che i vaccini che la scienza ci ha dato sono assolutamente efficaci”.
IL VADEMECUM
Nel vademecum spedito alle scuole dal ministero dell’Istruzione è stato spiegato: “Il personale a rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 utilizza i dispositivi di protezione respiratoria del tipo Ffp2 e i dispositivi per la protezione degli occhi forniti dalla scuola in base alle indicazioni del medico competente. Anche il personale che ha la volontà di proteggersi con un Dpi può usare un dispositivo di protezione respiratoria del tipo Ffp2 e dispositivi per la protezione degli occhi”. Inoltre: “Al momento le persone risultate positive al test diagnostico per Sars-Cov-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento. Per il rientro a scuola è necessario l’esito negativo del test (molecolare o antigenico) al termine dell’isolamento”.
Tra l’altro, è permessa la permanenza tra i banchi a bambini e studenti con lievi sintomi respiratori: “Nei bambini la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre”. Perciò “gli studenti possono frequentare in presenza indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino a risoluzione dei sintomi e avendo cura dell’igiene delle mani e dell’osservanza dell’etichetta respiratoria”.
Altro aspetto: l’accesso ai locali scolastici non prevede controlli, tipo la misurazione della temperatura corporea. Però “se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o il bambino/alunno presenti sintomi indicativi di infezione da Sars-Cov-2 viene ospitato nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori – è evidenziato dalle Faq – a titolo esemplificativo, rientrano tra la sintomatologia compatibile con Covid-19: sintomi respiratori acuti come tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria, vomito (episodi ripetuti accompagnati da malessere), diarrea, perdita del gusto, perdita dell’olfatto, cefalea intensa”. Gli alunni positivi, infine, non potranno utilizzare la Dad: “La normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus Sars-Cov-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022”.
Aggiornato il 29 agosto 2022 alle ore 15:38