
Per lui probabilmente è un sogno, per altri un incubo. Già, perché Giuseppe Conte – ai microfoni di Radio Popolare – ha detto che si immagina “da solo al Governo”. Non ci resta che piangere.
Il leader del Movimento Cinque Stelle, alla domanda se successivamente al voto si vede o meno all’opposizione nel ruolo di ultimo samurai, ha risposto: “È complicato ma, battute a parte, dico che gli italiani hanno un grande destino nelle proprie mani”. Nello specifico, per Conte, se la fetta degli astensionisti (che non sono quattro gatti) “decide di andare a votare, significa ribaltare completamente sondaggi e pronostici”. Ecco la profezia dell’avvocato del popolo, che ha proseguito: “Se un elettore di sinistra vuole realizzare gli obiettivi di una forza progressista, credo che sia addirittura costretto a votare il Movimento rispetto all’offerta corrente. Siamo la forza più progressista, è evidente”.
Visto che senza lilleri non si lallera, Giuseppe Conte ha fatto una diapositiva sulle possibili convergenze-alleanze che potrebbero emergere un secondo dopo l’esito delle urne: “Il fatto che non sia previsto il Movimento non mi sorprenderebbe. Purtroppo, vedo un clima in cui ci si predispone già mentalmente nei discorsi, al fatto che tanto poi ci si ritroverà a governare un po’ insieme. Mi sembra che quelle forze politiche che parlano di agenda Draghi abbiano quell’obiettivo, anche senza Mario Draghi”.
In ultimo, un passaggio sul Partito Democratico: “Enrico Letta non l’ho capito più dal momento in cui abbiamo presentato la nostra agenda sociale al Governo Draghi, ho visto un Pd molto timido”. E la rottura in Sicilia “non è stata una rappresaglia o una ritorsione. Dal Pd c’è stato un tentativo molto scorretto di addossare la responsabilità della crisi al M5S”.
Aggiornato il 25 agosto 2022 alle ore 14:03