
Le campagne elettorali hanno, di bello, che costringono i partiti a lasciare affiorare, o riaffiorare, le proprie più genuine attitudini ideali. Queste, verranno poi inevitabilmente ammorbidite o persino eclissate dalla politica delle alleanze che, in assenza di un bipartitismo efficiente, in Italia sono purtroppo la norma. Dunque, prepariamoci a sentirne delle belle. Un assaggio è stato dato una di queste sere da un gioviale Matteo Ricci, sindaco di Pesaro il quale, grazie alla presenza continua nei talk show e, che io sappia, a null’altro, è diventato un rilevante riferimento nazionale del Pd. Nell’ennesimo talk show al quale ha recentemente partecipato, Ricci ha voluto rispondere all’onorevole Andrea Mandelli di Forza Italia, che sottolineava il valore dell’ascolto, in democrazia, della gente che lavora o crea lavoro.
Come l’ha fatto? Nel modo più trito e banale che si possa immaginare, cioè sottolineando che un sindaco, come lui, non fa altro che ascoltare la gente, dalla mattina alla sera. Sicuramente vero, ma c’è un piccolo dettaglio. Chi si rivolge al sindaco, di norma, lo fa per lamentarsi di qualcosa o per chiedere aiuto per qualche problema più o meno spicciolo. Del resto, i poteri di un sindaco non consentono altro. In definitiva, nove volte su dieci, le richieste fatte a un sindaco convergono su una richiesta di spesa. Mandelli, al contrario, si riferiva ovviamente all’ascolto che dovrebbe essere riservato al mondo produttivo, il quale, se messo in grado di agire, è l’unico che, poi, fornirà risorse finanziarie, attraverso le imposte, anche ai sindaci. Le patetiche parole del Ricci mi ricordano quelle di un altro ex comunista come Pierluigi Bersani il quale, in un Porta a Porta di molti anni fa, difendendosi dall’attacco dialettico di non ricordo chi, sbottò sottolineando con enfasi che, lui, non aveva fatto altro per tutta la vita se non amministrare enti pubblici.
Con ciò intendeva dire, ovviamente, che possedeva un’esperienza la quale, secondo la dottrina Ricci, potrebbe essere definita come annoso ascolto della gente. Ricci, infine, se ne è uscito con una sentenza che farà riflettere intere generazioni: il centrodestra? Pensano solo a un accordo di potere, lasciando intendere che, invece, i campi, larghi o stretti, della sinistra sono dedicati unicamente a opere pie. Questo è il livello di cultura politica, ed economica, che aleggia fra i dirigenti del Pd o della sinistra in generale. Ma, per fortuna del Pd, ecco spuntare all’orizzonte la figura superiore di Enrico Letta la cui saggezza e la cui preparazione culturale è riconosciuta universalmente nonostante il grigiore assoluto del suo eloquio, sempre generico e, come quello dei democristiani autentici, aperto a tutte le possibili interpretazioni. Tuttavia, egli sa colpire l’immaginazione di chi l’ascolta, non c’è che dire. Dunque, eccolo rivelare che egli si sente pronto a svolgere il ruolo di front runner. Finalmente un’espressione chiara, che nasce dal basso e che, senza ambiguità, avrà sicuramente fatto felici le massaie e i pensionati presenti alla festa de l’Unità, pardon del Pd. Letta? È un front runner. Ora siamo certi che ha idee chiare e giuste. E, visto che ha fatto speaking out merita il nostro endorsement.
Aggiornato il 27 luglio 2022 alle ore 11:05