Tajani: “Vinciamo la partita, poi vediamo chi alza la coppa”

Per fare bilanci non è ancora il momento. Il tempo stringe e l’obiettivo è arrivare primi alla meta. Ma chi ci sarà al timone? Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, afferma: “Prima vinciamo la partita e poi vedremo chi alzerà la coppa”. Il coordinatore nazionale di Fi, intervenuto ad Agorà estate, su Rai Tre, precisa: “Noi non abbiamo preclusioni nei confronti di alcuno, spero che altri non ne abbiano nei nostri”.

Le strategie della coalizione sono in divenire in vista della chiamata alle urne del 25 settembre. Il sondaggio Quorum/YouTrend per Sky Tg24, allo stesso tempo, offre una panoramica sulle intenzioni di voto: Fratelli d’Italia risulta il primo partito con il 23,8 per cento, a seguire il Partito Democratico (22,5 per cento). Poi Lega (13,4 per cento) e Movimento Cinque Stelle (9,8 per cento). Numeri che spingono Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera, a premere sull’acceleratore: “Forza Italia e Lega dichiarino qual è il candidato premier prima del voto. Per noi la chiarezza è essenziale. Ci sono punti che non si possono più eludere. Il primo è il patto anti-inciucio, un pilastro di trasparenza”. Queste le parole espresse in un’intervista al Messaggero. Ma non solo: “Serve un metodo chiaro. Il cittadino, quando si presenta alle urne, deve sapere come viene utilizzato il suo voto. Per noi discuterne sarebbe anche inutile, ci aspettiamo che le regole che ha sempre usato il centrodestra vengano ribadite”. Sempre Lollobrigida: “Tajani ha fatto bene a esporsi in maniera trasparente. E così Matteo Salvini. Sia il coordinatore di Fi che il leader della Lega hanno delle ottime qualità per la premiership ma io penso che Giorgia Meloni abbia qualcosa in più… Saranno gli italiani a indicare con il proprio voto la loro preferenza. La forza politica che prende più consensi indica il candidato premier da proporre a Sergio Mattarella”.

Intanto, Tajani dice la sua su Silvio Berlusconi: “Presidente del Senato? Ma per carità. Berlusconi può fare tutto. Tutti gli riconosco il ruolo che ha avuto. Starà a lui decidere. Ma non c’è alcun accordo alcun patto. Ma lui che ha fatto il presidente del Consiglio per 10 anni, l’imprenditore... si mette a trattare per fare il presidente del Senato? Mi sembra riduttivo. Evidentemente, certa stampa di sinistra lo vede come collante del centrodestra e il fatto che non siano riusciti a eliminarlo dalla vita politica dà fastidio. Mi sembra davvero una bassezza”.

In ultimo, Antonio Tajani interviene sugli insulti denunciati da Renato Brunetta: “Io personalmente non li ho mai sentiti. Ma qui il problema non è l’insulto. Qui è una questione di coerenza politica e noi siamo sempre stati coerenti con il nostro fondatore e con i valori di Fi. Se non si è d’accordo, non si passa nel campo avverso. Magari si lascia il partito e si rimettono tutte le cariche. Ma passare da un’altra parte non lo concepisco”.

Aggiornato il 25 luglio 2022 alle ore 12:53