
Presieduta dal senatore Enzo Palumbo, si è riunita il 14 luglio a Roma la direzione nazionale di Democrazia liberale, con la partecipazione del presidente d’Onore professor Lorenzo Infantino e del vicepresidente generale Salvatore Carrara; collegato online anche il vicepresidente onorevole Paolo Guzzanti, attualmente all’estero. La direzione, dopo aver deliberato la nomina dell’avvocato Alberto Marchetti, quale vicesegretario nazionale, ha approvato la relazione politica del segretario nazionale onorevole Fabio Gava, e ha ascoltato con interesse e condivisione il progetto illustrato dall’avvocato Pietro Ruggi, promotore del recente Matera Liberal Forum, per la costruzione di un significativo soggetto politico che riunisca tutti i liberali della diaspora e i tanti altri che oggi si sentono tali pur senza avere un partito di riferimento, partendo dalla folta schiera dei giovani impegnati nella Gli degli anni Novanta e che, dallo scioglimento dello storico Partito liberale italiano, non hanno più avuto un luogo politico pienamente rappresentativo della loro identità politica.
L’obiettivo è quello di realizzare, sia nell’immediato che nella prospettiva della prossima Legislatura, anche in sinergia con le rappresentanze della democrazia socialista e popolare presenti nel Paese, un’agenda politica che consenta di superare la gravissima situazione economica e sociale determinata dall’emergenza sanitaria degli ultimi anni e ora aggravata dall’inammissibile aggressione russa al libero popolo dell’Ucraina, che sta mettendo a rischio la pace e la stabilità dell’Europa.
Democrazia liberale, nel ribadire la propria solidarietà al popolo ucraino, ritiene che l’apertura della crisi politica irresponsabilmente causata da quel che resta del M5s nel tentativo di recuperare il consenso perduto, sta esponendo il Paese al rischio di vanificare l’attuazione del Pnrr e di indebolire la posizione dell’Italia nel contesto politico europeo, mettendo in crisi la solidarietà europeista e atlantica che ha sempre caratterizzato la politica estera dell’Italia, tanto più necessaria nell’attuale momento storico.
Democrazia liberale auspica, quindi, la pronta ricomposizione di un quadro politico che consenta al premier Mario Draghi di continuare a lavorare per l’Italia, come ha sin qui meritevolmente fatto, almeno sino alla fine naturale della Legislatura, in modo che il Paese possa affrontare le prossime elezioni in un clima di sano confronto democratico, all’esito del quale i cittadini possano consapevolmente esprimere la volontà della Nazione.
Aggiornato il 18 luglio 2022 alle ore 10:13