Il problema della società attuale è che essa si basa su un’impostazione dogmatica e sull’incapacità di scegliere la propria classe dirigente politica meritoria. Il dogma come verità rivelata è una forma mentis che si è radicata in gran parte della classe politica e anche in una parte rilevante del mondo scientifico.
La nostra società è ormai regolata da “verità assolute”, dal verbo rivelato dal “grande legislatore” tecnocrate, che viene presentato come il “salvatore della Patria”, mentre la storia insegna che l’evoluzione esiste dove ogni verità viene considerata valida, solamente nella misura in cui debba essere necessariamente smentita da un’altra futura verità altrettanto provvisoria, perché altrimenti sarebbe perfetta e, ahimè, la perfezione è un concetto divino e non appartiene all’umanità e chiunque abbia mai sostenuto e professato il contrario, come è accaduto con l’idealismo, da cui non a caso si è generato il marxismo, ha causato solo povertà, carestie, distruzione e morte. Per questo motivo, mai come oggi, bisogna avere ben chiaro chi sia il nemico della “società aperta” e quindi libera, ossia il “grande legislatore” che si trasforma continuamente, ma il suo modus agendi risulta sempre lo stesso, quello di arrogarsi di essere onnisciente.
Il “grande legislatore” di oggi è rappresentato dal tecnocrate che declina in modo governativo i diktat del collettivismo finanziario, per cui lo spread diventa il verbo, il dogma con cui spaventare e dominare ogni sediziosa opposizione. Al riguardo, nessuno può dimenticare cosa accadde nel 2011, quando il Governo Berlusconi, democraticamente eletto, fu poi costretto a dimettersi a causa di una speculazione finanziaria internazionale che fece crescere in modo spropositato il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, a causa del quale sorse il Governo del “tecnico” Mario Monti, che tanti danni recò alla piccola e media impresa italiana, soprattutto quella edile e al suo indotto. Nonostante la pessima esperienza del Governo del “grande legislatore” Monti si fosse rivelato fallimentare, soprattutto a causa della crescita del debito pubblico e dell’aumento della pressione fiscale, oggi ci ritroviamo al Governo un altro tecnocrate, un altro sedicente “salvatore della Patria”, Mario Draghi, che dopo la sua significativa esperienza come direttore generale del ministero del Tesoro, quando svendette il patrimonio nazionale italiano, avallando le scelte del comitato di banche preposte alla consulenza di trovare un giusto prezzo per la vendita del suddetto patrimonio, ma che in realtà si adoperarono per svenderlo. Un comportamento, quello di Draghi, che fu denunciato dalla stessa Corte dei conti.
L’ex governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che autorizzò l’acquisto di Antonveneta con i suoi titoli tossici da parte del Monte dei Paschi di Siena, con le conseguenze fallimentari che tutti ben conoscono, soprattutto per le finanze dei risparmiatori, oggi governa ancora l’Italia, dopo che per diversi mesi ha esautorato il Parlamento, ovvero l’Organo costituzionale rappresentativo della sovranità popolare, sempre in nome di una reiterata emergenza. Uno stato di emergenza che ha progressivamente scardinato ogni nostra libertà, a partire da quella di circolazione, della libertà economica, della libertà di lavorare, tutto sempre in nome della grave emergenza.
Il Governo Draghi ha superato il Governo Monti, per la sua sorprendente capacità di unire l’impossibile, tipo Movimento Cinque Stelle con Forza Italia e la Lega, tutti insieme al Partito Democratico e a Liberi e Uguali, per la solita “salvezza” nazionale o molto probabilmente per la spartizione delle “poltrone” nazionali. La società italiana dovrebbe recuperare al più presto la considerazione della funzione del Parlamento come organo autonomo e indipendente dagli altri organi costituzionali, nel rappresentare la sovranità popolare. Gli italiani dovrebbero rifuggire dai sedicenti “salvatori della Patria”, soprattutto se tecnocrati di matrice finanziaria.
Gli italiani dovrebbero capire che la classe politica è il loro riflesso e solo quando essa comincerà a basarsi sulla competenza e sulla autonomia da ogni tipo d’influenza, allora significherà che gli italiani avranno acquisito una civiltà tale da sapere scegliere una classe politica meritevole di esercitare le proprie funzioni esclusivamente in rappresentanza della sovranità popolare. Gli italiani devono comprendere che essi potranno dare il meglio di sé e realizzare le proprie aspirazioni solo allorché potranno esprimersi liberamente e autonomamente.
Il dogma e la sedicente infallibilità dei tecnocrati che determinano un’aspettativa di salvezza, nella sua uniformità di pensiero e di conformismo mediatico, non rappresentano una espressione di buon Governo, perché solo nella varietà e nel contrasto del confronto parlamentare, con una delineata maggioranza e una vera antitetica opposizione si può determinare il progresso di una nazione, altrimenti si scade solamente verso una desolante decadenza sociale, culturale ed economica.
“Le emergenze sono sempre state il pretesto con cui sono state erose le libertà individuali” (Friedrich August Von Hayek).
Aggiornato il 19 luglio 2022 alle ore 09:28