Taxi: proteste a Roma, fumogeni e petardi

“Noi stiamo cercando di stemperare le tensioni, ma evidentemente c’è qualcuno che a Palazzo Chigi che malconsiglia Mario Draghi. Ad esempio, sui tassisti, ditemi voi, in un momento economico planetario come questo perché infilare 40mila lavoratori in un decreto senza nessuna motivazione”.

Queste le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, in una giornata che ha visto la protesta dei tassisti a Roma, con esplosione di petardi in via del Corso, chiusa da largo Chigi a piazza Venezia. Anche le vie di accesso risultavano blindate. La Polizia, peraltro, ha fronteggiato i manifestanti, scesi in strada contro l’articolo 10 del ddl Concorrenza che prevede la liberalizzazione del settore. Nel mirino degli slogan il Governo, il presidente del Consiglio, Mario Draghi e Uber. Tensioni che sono seguite dopo quanto avvenuto ieri, con cinque tassisti che si sono incatenati davanti Palazzo Chigi.

La lettera

Le organizzazioni sindacali sono state perentorie: “Chiediamo che il Governo stralci l’articolo 10 del Ddl Concorrenza e apra subito un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati”. Richiesta, questa, avanzata in una lettera rivolta alle istituzioni e alla società civile. Inoltre, è stato evidenziato “come, alla luce di quanto già accaduto e in funzione di ciò che ulteriormente emerge dall’inchiesta Über Files, gli operatori del comparto taxi non sono assolutamente disposti ad accettare che le regole del loro lavoro vengano riscritte attraverso una delega che non comporta un loro coinvolgimento diretto e dell'intero Parlamento”.

“Basta pagliacciate”

Bordate anche da Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia), vicepresidente della Camera: “Basta pagliacciate contro i tassisti, l’Italia non prenda ordini dalle multinazionali straniere e Draghi non si faccia condizionare da Über come Emmanuel Macron. L’Unione europea non contempla di agire sul trasporto pubblico non di linea, che segue tariffe stabilite da organi pubblici e quindi non si capisce cosa c’entri con la concorrenza. E comunque – ha aggiunto – qui si sta cercando di togliere lavoro e conseguenti guadagni a chi sgobba volante in pugno giorno e notte, svolgendo anche un servizio rischioso. Non è giusto togliere loro un pezzo di mercato, per consegnarlo ai centralisti esterni di una piattaforma digitale che intasca soldi sfruttando il lavoro degli altri. Se questo servizio è già contemplato dai tassisti ed è efficiente e quindi gli utenti sono ben serviti, per quale motivo si deve sottrarre a chi sgobba e trasferire gli importi relativi sul conto di Über? Basta pagliacciate contro i tassisti, venga subito stralciato l’articolo 10 dal Ddl Concorrenza”.

“Tutto questo non ha senso”

“Stiamo andando verso una società orwelliana”: queste le parole di Maurizio Berruti, rappresentante di categoria del Tpl non di linea. Non solo: “Per anni abbiamo sentito gli economisti dire che bisogna ridurre la filiera. In questo caso allunghiamo la filiera. È un controsenso. L’applicazione di Über non può costare meno del servizio taxi”. Lo stesso Berruti ha ricordato che dieci anni fa, con Gianni Alemanno sindaco della Capitale, è arrivata la prima app pubblica al mondo, il chiama taxi 060609, per collegare l’utenza con i taxi romani”. Una app “che non costa nulla all’operatore tassista. Inoltre, rispetta tutte le caratteristiche legali previste dalle direttive europee”. E ancora: “Poteva essere lo standard in tutta Italia. Ma così non è stato, forse perché l’ha varata la giunta Alemanno”. Con una chiosa: “La legge quadro che riguarda i tassisti, la 21 del 1992, è stata rivisitata diverse volte. E, ultimamente nel 2019, con la legge 12. Da allora devono essere fatti dei decreti attuativi che riguardano la regolamentazione delle app, il foglio di servizio elettronico di noleggio con conducente e il registro elettronico nazionale. Già è scaduto il tempo: la legge c’è, non ci sono però i decreti attuativi”.

“Proseguire sulla strada del Ddl Concorrenza”

Di altro avviso il Codacons, che ha sottolineato: “Il Governo non deve cedere alle violenze dei tassisti e deve proseguire sulla strada del Ddl Concorrenza, introducendo nel comparto e innovazioni che servono ai consumatori, rimandate da troppi anni”. Inoltre, ha rimarcato: “Quanto sta accadendo a Roma e nel resto d’Italia è intollerabile e ancora una volta mette in luce il comportamento violento della categoria. La politica non deve scendere a compromessi e non deve accettare i ricatti dei tassisti, adeguando la normativa sul trasporto pubblico non di linea alle possibilità offerte dalla moderna tecnologia. Siamo pronti a chiedere l’intervento dei prefetti e a denunciare in Procura tutti quei tassisti che si renderanno protagonisti di proteste fuorilegge o atti scorretti a danno degli utenti”.

Aggiornato il 13 luglio 2022 alle ore 16:50