La questione del gas, tra tetto del prezzo e il rischio stop. Di questo e altro si discuterà a Bruxelles al Consiglio europeo. Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, ha ricordato: “In totale, dodici Paesi membri sono stati colpiti dal taglio unilaterale delle forniture di gas dalla Russia e dieci Stati hanno diramato un avvertimento iniziale ai sensi delle regole sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas. Il rischio di una totale interruzione delle forniture di gas è oggi più reale che mai”. Allo stesso tempo, Timmermans ha ricordato che “gli attuali livelli di riempimento delle forniture di gas sono superiori al 50 per cento della capacità totale, ben al di sopra dello scorso anno”. A tal proposito Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, ha notato: “Siamo partiti che il price cap non lo voleva nessuno, adesso se ne parla, è all’ordine del giorno, in Commissione ci lavorano. È un grande successo”. Mentre Robert Habeck, vicecancelliere tedesco, ha puntualizzato di non vedere mai un razionamento del gas, aggiungendo però: “Non posso escludere completamente uno scenario del genere”.

Questione Ucraina e vertice Ue-Balcani

“È un momento decisivo per lUnione europea. Sono fiducioso che oggi daremo lo status di candidato all'Ucraina e alla Moldavia e esprimeremo una chiara e forte prospettiva europea per la Giorgia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Sul piatto anche il vertice Ue-Balcani (sarà presente anche il premier Mario Draghi). Sempre Michel ha avvertito: “È un momento decisivo per l’Unione europea. Sono fiducioso che oggi concederemo lo status di Paese candidato all’Ucraina e alla Moldavia e la prospettiva europea alla Georgia. Ma oggi abbiamo anche un importante incontro con i leader del Balcani, perché c’è la concreta volontà politica di rivitalizzare il processo con i Balcani”. Sull’argomento ha detto la sua pure Olaf Scholz, cancelliere tedesco: “La cosa più importante è lavorare tutti assieme e che i Paesi dei Balcani occidentali abbiano buone possibilità di diventare membri a pieno titolo dell'Unione europea”. E questo perché “hanno lavorato duramente, affinché ciò avvenga”.

Ucraina e Moldavia

Il Parlamento europeo approva con 529 a favore, 45 contrari e 14 astenuti la relazione in cui si chiede di concedere subito lo status di Paese candidato Ue all’Ucraina e alla Moldavia. I deputati hanno sostenuto che “nel contesto della brutale guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, tale scelta darebbe prova di leadership, determinazione e lungimiranza”. Inoltre, hanno sottolineato che “non esiste una procedura accelerata per l’adesione all’Ue”.

Aggiornato il 23 giugno 2022 alle ore 12:55